IL “SILENZIO FEROCE” ATTORNO ALL’ABUSO

IL “SILENZIO FEROCE” ATTORNO ALL’ABUSO

Un pediatra ascolta la bambina che le descrive concretamente un malessere nella zona genitale. La bambina parla di un gioco erotizzato che il fratello maggiore la costringe a fare, ma il medico non esamina il corpicino della sua piccola paziente e non fa domande perché – dice – non la vuole mettere in imbarazzo.Un’insegnante riceve confidenze da un bambino e sulle foto che il padre le fa quando è senza vestiti. Ne parla con la madre e con altri insegnanti. Ma quando mesi dopo la polizia giudiziaria la interroga, la maestra dice di non ricordarsi di niente. E’ calato un prudente silenzio!

mannequin-1208188_640.jpgdentro

Una ragazza ha parlato  a tante persone dei rapporti sessuali a cui la madre e il suo  convivente la costringevano ad assistere, ma la consulente del giudice ha dichiarato che la  ragazza non è credibile, perché una volta ha raccontato una bugia alla sua insegnante:  dunque non è necessario considerare la sua testimonianza, né approfondire l’ascolto …

E’ facile scandalizzarsi contro il silenzio e l’omertà che hanno permesso lo sfruttamento sessuale di una bimba come Fortuna – buttata giù dal balcone in un contesto di degrado sociale – e probabilmente di altri bimbi in quel contesto abitativo e territoriale. Si sprecano in questo caso le condanne contro il silenzio dei testimoni che si voltano dall’altra parte per non essere coinvolti. In effetti quando i bambini volano dal balcone son capaci tutti a condannare l’indifferenza e il silenzio che circondano l’abuso, perfino il ministro Alfano che ha parlato “silenzio feroce”, a proposito dell’ambiente che ha circondato la violenza su Fortuna.

Ma quando l’abuso sessuale sui bambini si consuma in un contesto “civile” agito da persone che dispongono di reputazione, capacità di negoziazione sociale e denaro sufficienti per attivare studi legali e psicologi forensi capaci di garantire, pagando quel che è giusto, l’innocenza agli assistiti, allora il silenzio viene chiamato cautela, la paura diventa prudenza, il rifiuto dell’ascolto si trasforma in garantismo e la negazione e il negazionismo dell’abuso diventano capaci di produrre diagnosi vaghe e sentenze di assoluzione … ed in queste situazioni anche se le piccole vittime, magari faticosamente, riescono a parlare, la verità dell’abuso resterà muta … perché ci sarà sempre qualcuno a puntellare il silenzio feroce che circonda la violenza, qualificando questi bambini come inattendibili, incredibili, incompetenti e suggestionabili.