L’ABUSO INFANTILE, PREVENIRE E COMPRENDERE I DISAGI DEI BAMBINI. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI CLEOPATRA D’AMBROSIO

Al convegno “L’educazione sessuale che non c’è, l’abuso sessuale che c’è e il mancato ascolto del bambino” organizzato dal Centro Studi Hansel e Gretel e da Rompere il silenzio, parteciperà fra gli altri Cleopatra D’Ambrosio, psicologa, psicoterapeuta, psicologo giuridico (CTU Tribunale Brescia) . D’Ambrosio ha lavorato rigorosamente da anni come psicoterapeuta e come collaboratore degli uffici giudiziari sulle questioni della violenza sessuale e fisica sui minori, la prevenzione dell’abuso e sulla tutela dei bambini. Queste sono tre pubblicazioni di Cleopatra D’Ambrosio.

L’abuso infantile. Tutela del minore in ambito terapeutico, giuridico e sociale

ll volume è il risultato dello studio, dell’esperienza e delle riflessioni dell’autrice che, attraverso il lavoro terapeutico, peritale e di formazione degli operatori, entra quotidianamente in contatto con i bambini vittime di abuso e con le problematiche emotive, relazionali e istituzionali che a questo tipo di intervento sono connesse. I diversi professionisti coinvolti a vario titolo in questo ambito (psicologi, psicoterapeuti, periti, avvocati, giudici) troveranno un’ampia rassegna delle questioni da affrontare per comprendere l’indicibile sofferenza del bambino abusato e per accogliere con il massimo tatto e rigore metodologico la sua rivelazione. La prima parte del testo mostra come lavorare con i minori vittime di violenza voglia dire venire a patti con la paura, il disorientamento, la confusione, la negazione, ecc. Il ruolo di chi si occupa di questi bambini è prima di tutto quello di aiutarli, attraverso un ascolto competente e non neutro, a legittimare le loro emozioni, dando loro diritto di cittadinanza, affrontando la catastrofe emotiva che segue alla manifestazione della rabbia taciuta e alla piena e dolorosa consapevolezza di essere stati feriti — nella maggior parte dei casi — proprio da chi invece avrebbe dovuto prendersi cura di loro, come un genitore o uno stretto parente. Nella seconda parte del libro, anche attraverso la presentazione di studi di caso, viene dato spazio al percorso terapeutico e giudiziario che il bambino abusato deve affrontare e agli strumenti (il gioco, il disegno, la metafora) che i professionisti hanno a disposizione per ascoltarlo e supportarlo nell’elaborazione del trauma.

Psicologia delle punizioni fisiche. I danni delle relazioni educative aggressive

Molte persone ritengono che picchiare, punire, sgridare, minacciare i bambini sia una necessità educativa. Non si tratta solo di situazioni estreme e difficili, come sostengono i mass media e una certa cultura psicologica; molti genitori abusano in questo modo dei propri figli, causando loro grossi problemi di relazione con gli adulti e con il gruppo dei pari, oltre ad altre importanti difficoltà comportamentali.Questo volume si propone di allertare psicologi, insegnanti, educatori, genitori e quanti lavorano attorno a questi problemi sui danni che atteggiamenti aggressivi possono causare nei bambini, e sollecita ad essere più comprensivi, attenti e rispettosi nei confronti dei più piccoli. Il libro parte dalla descrizione storica dei metodi punitivi e di correzione dei bambini, per dimostrare che l’idea che si debba picchiare per il bene del bambino è falsa. La seconda parte del libro pone invece l’attenzione sulle conseguenze psico-fisiche e sociali e delinea gli aspetti della funzione genitoriale, della relazione adulto-bambino e della valutazione di questa relazione. Tutto il lavoro è accompagnato da schede e criteri di valutazione della funzione educativa e del rapporto adulto-bambino.

 

Capire i disagi dei bambini. Le richieste d’aiuto che preoccupano i genitori

Figli che fingono di essere malati per non andare a scuola, che soffrono per l’arrivo di un nuovo fratellino, bambini che litigano con i compagni di scuola, che mentono continuamente, adolescenti che rispondono male agli insegnanti e scappano di casa. Si tratta di episodi quotidiani, poco eclatanti e forse proprio per questo erroneamente sottovalutati da genitori e educatori, che tendono a sdrammatizzare, a ricondurre tutto a un capriccio passeggero, oppure reagiscono assestando uno sculaccione «educativo» o attaccando con bruschi rimproveri. L’autrice, psicologa e psicoterapeuta, avvalendosi di storie comuni, in cui ciascuno si può riconoscere e confrontare, opera un’attenta analisi in due direzioni: da un lato indaga le cause di questi comportamenti problematici e i disagi che possono averli originati, dall’altro fornisce all’adulto utili suggerimenti per compiere le scelte più opportune e guidarlo verso la soluzione del problema.