
09 Gen A PROPOSITO DI GIUSTIZIA MINORILE
Elena Buccoliero, Ufficio Diritti dei minori del Comune di Ferrara, giudice onorario al Tribunale per i Minorenni di Bologna, ha diffuso un’interessante documento che ha intitolato “A proposito di giustizia minorile” ( http://www.ubiminor.org/interventi/39-giustizia-minorile/142-a-proposito-di-giustizia-minorile.html )dove prende di posizione nei confronti delle campagne di stampa che demonizzano l’operato dei Tribunali per i minorenni e si scagliano contro i giudici e contro gli assistenti sociali accusati di procedere sistematicamente ad ingiusti allontanamenti dei figli dalle famiglie. Elena Buccoliero esprime ragionevolmente grandi perplessità verso quei genitori, che dopo essere stati colpiti da provvedimenti limitativi della potestà genitoriale a causa delle loro gravi carenze nella tutela dei figli si rivolgono i giornalisti per aver giustizia. Questi genitori sono pronti a “spiegare che gli assistenti sociali sono tutti dei boia e le comunità educative “case di concentramento” che comprano i bambini, eludendo certamente e volentieri ogni propria responsabilità, che è poi l’unica di cui dovrebbe interessarsi.”
Certamente possono esistere situazioni dove i provvedimenti di allontanamento da parte dei tribunali sono punitivi ed ingiusti, in particolare nelle vicende inerenti gli abusi sessuali quando per es. vengono penalizzate madri che accolgono con fondamento le denunce dei abuso sessuali dei loro figli e non hanno possibilità o capacità di far valere le proprie ragioni di fronte ai pregiudizi di molti psicologi, operatori e giudici. Ma è assurdo affermare che la giustizia minorile tenda abitualmente ad allontanare senza validi motivi di protezione i bambini dalle famiglie. Che giudici e i servizi tendano ad allontanare i figli dalle famiglie povere è una sciocchezza. Semmai è vero il contrario! Tanti allontanamenti da situazioni familiari rischiose e tendenzialmente violente vengono rinviati e non vengono mai effettuati per un eccesso di identificazione con gli adulti!
Ho lavorato a lungo come giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni e sono convinto che spesso non sia realistica l’autorappresentazione del Tribunale per i minorenni come organismo tutelante per antonomasia e finalizzato per definizione al bene dei minorenni. Credo che non pochi provvedimenti risentano di un’ottica adultocentrica assai poco protettiva.
Ma ogni generalizzazione è rischiosa ed arbitraria. Ogni caso, va ricordato, è diverso dall’altro. La generalizzazione è l’operazione mentale che piace allo stupido: “Tutti gli zingari sono ladri”, “Tutti gli immigrati non hanno voglia di lavorare”, “Tutte le donne sono puttane”!
Esistono non poche situazioni dove i tribunali nei fatti non sono mossi “per i minorenni”, non sono stati affatto dalla loro parte, ma esistono infinite situazioni dove la giustizia minorile e le istituzioni sociali hanno protetto e garantito la crescita di tanti bambini.
Conclude Elena Buccoliero: “C’è una cosa di cui tutti i tribunali – ma pensiamo ora a quelli per i minorenni – sono ricchissimi: le storie. Siamo attraversati da centinaia di migliaia di storie. E quanto mi piacerebbe che una risposta naturale a certi attacchi venisse da chi di quelle storie è detentore, cioè dai molti adulti che hanno potuto costruirsi un’identità grazie a quell’affido familiare vissuto da bambini, o hanno seguito una strada diversa dalla devianza proprio perché sono entrati in quella comunità educativa, o hanno svolto quella messa alla prova… e quante mamme potrebbero raccontare di avere trovato protezione, insieme ai bambini, da un partner violento, per la decisione di un tribunale che ha dato risposta immediata alla loro richiesta di aiuto.”