
05 Feb ACCOGLIERE CIO’ CHE C’E’ NEL MONDO INTERNO!
ACCOGLIERE CIO’ CHE C’E’ NEL MONDO INTERNO! NON COMBATTERE CON COSA C’E’! OSSERVARE IL CLIMA DI GIUDIZI E PRETESE CHE CIRCOLA NEL MONDO INTERNO.
Si tratta di alcune linee guida parallele dell’atteggiamento mentale sviluppato dalla mindfulness. Affronteremo il tema nella pratica dell’incontro del gruppo MEDITAZIONE E CONSAPEVOLEZZA che si ritrova tutti i mercoledì dalle ore 19 alle ore 20, 30 presso il Centro Studi Hansel e Gretel. Meditazione sul momento presente e sul respiro.
Abbiamo due compiti: a) seguire la consegna che invita ad ancorarsi al momento presente, alla postura e al respiro e b) contemporaneamente accettare e osservare benevolmente ciò che disturba la consegna. Il secondo compito nella fase iniziale dell’apprendimento è più importante del primo. Il primo compito, quello di imparare ad orientare e a mantenere il pensiero sul respiro e poi via via sulle sensazioni corporee, sulle percezioni, sulle emozioni, sui pensieri è certamente fondamentale. Ma deve essere un compito da perseguire con flessibilità. Siamo spesso abituati invece a perseguire i compiti con rigidità, con un senso del dovere intransigente ed idealistico, che consideriamo naturale.
Il secondo compito richiede un approfondimento ed una sottolineatura. Il secondo compito è quello di accettare ed osservare benevolmente ciò che interferisce con il compito dell’attenzione al momento presente e al respiro. Accettare ed osservare benevolmente il clima di ostilità interna e tentare di non alimentarlo, accettare ed osservare benevolmente ciò che distrae, accettare ed osservare benevolmente il pullulare di giudizi negativi verso se stessi, pretese e svalutazioni interne che si accavallano, accettare ed osservare la tentazione ricorrente di affannarsi anche con la meditazione a ricercare risultati, a compiere sforzi che producono tensione alla ricerca di un comportamento ideale, magari di un comportamento meditativo ideale.
Quando la meditazione “non riesce”, si può farla riuscire accettando e osservando il disagio così com’è evitando di amplificarlo con considerazioni circa la propria incapacità, accettando e osservando la confusione così com’è, evitando di accrescerla con squalifiche e giudizi contro se stessi. Quando c’è uno stato di impasse, di difficoltà emotiva o mentale diventa prioritario evitare di ingigantire il malessere con un senso di autocritica controproducente.
Quando c’è una rissa non sempre è possibile fermarla. Ma la cosa da evitare assolutamente è quella di intervenire all’interno della rissa con l’illusione di fermarla. L’effetto sarà l’esatto contrario: la rissa diventerà più pericolosa.