ALLONTANARSI DALL’ALLONTANAMENTO. Un seminario di Claudio Foti

ALLONTANARSI DALL’ALLONTANAMENTO. Un seminario di Claudio Foti

Un seminario di Claudio Foti il 2 e 3 marzo per le assistenti sociali del Comune di Napoli.

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Il concetto di allontanamento verrà esplorato a partireda tre significati:

  1. l’allontanamento rinvia innanzitutto ad un compito specifico, cioè all’esecuzione che viene chiesta ad alcuni assistenti sociali del provvedimento assunto dall’autorità giudiziaria e che comporta per l’operatore un impatto emotivamente e fisicamente conflittuale con la situazione drammaticamente concreta di una famiglia, di una madre, di un bambino. L’assistente sociale è costretto ad identificarsi sul piano operativo e mentale con un provvedimento che impone “a fin di bene” un intervento che interrompe inevitabilmente la relazione tra i bambino ed il nucleo familiare ed espone a forti vissuti emotivi di ansia, di colpa, paura di ritorsione, di confronto penoso con i processi separativi.

ALLONTANARSI DALL’ALLONTANAMENTO risulta in questo caso un movimento difensivo degli assistenti sociali di comprensibile riluttanza ad impegnarsi in un compito professionale molto delicato e stressante, un compito che interviene in nuclei familiari attraversati da grave sofferenza e che può anche acutizzare la sofferenza degli adulti e dei bambini di questi nuclei. L’assistente sociale, che deve assumere il suddetto compito, può facilmente pensare: che l’amaro calice venga allontanato da me.

  1. L’allontanamento rinvia in secondo luogo ad una decisione giudiziaria che limita drasticamente la potestà genitoriale per distanziare un bambino da un contesto familiare ritenuto pregiudizievole. E’ un provvedimento di un’istituzione che vuole tutelare le persone in età minore e che presuppone il superamento di un’idealizzazione dell’istituzione familiare vista come microcosmo capace di garantire naturalmente l’accudimento e la tutela dei figli.

ALLONTANARSI DALL’ALLONTANAMENTO significa seguire una linea giudiziaria ed istituzionale tende ad evitare, per quanto possibile, la decisione di allontanare i bambini vittime di violenza e di trascuratezza dai contesti famigliari sulla base di un atteggiamento che rifiuta l’ascolto del malessere del bambino e sulla base di un’ideologia adultocentrica che sostanzialmente pensa che la peggiore famiglia sia preferibile alla migliore comunità.

  1. Il tema dell’allontanamento evoca infine un lato fondamentale di un’esperienza conflittuale che appartiene ad ogni percorso esistenziale di crescita. L’esperienza dell’allontanamento rinvia a separazione, distacco, perdita, lutto. In questo senso l’allontanamento è un momento ineludibile dell’evoluzione, un momento che interagisce strutturalmente e dialetticamente con la dimensione dell’attaccamento, del legame, della vicinanza, dell’intimità. Non c’è evoluzione vitale di un soggetto umano senza l’esperienza, magari dolorosa e lacerante, di allontanamenti da una relazione, da un luogo, da una persona, da una fusione, da una simbiosi, da una sicurezza stabilita.

ALLONTANARSI DALL’ALLONTANAMENTO significa non voler mentalizzare questa polarità negativa dell’evoluzione psicologica ed esistenziale, difendersi dall’impegno mentale ad affrontare ed elaborare distacchi, perdite, lutti , non accettando che l’allontanamento (la separazione) sia un elemento costitutivo dell’individuazione e che la perdita sia un elemento ineludibile della crescita.

IL CENTRO STUDI HANSEL E GRETEL ONLUS E IL MODELLO D’INTERVENTO BASATO SUI PRINCIPI E SUI METODI DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA

Il Centro Studi Hansel e Gretel Onlus è l’unica agenzia italiana che struttura abitualmente e coerentemente nei suoi interventi di formazione, supervisione e di attivazione culturale un modello d’intervento che fa riferimento all’intelligenza emotiva con un approccio originalità che si è andato via via definendo nel corso dell’esperienza.

Il Centro Studi Hansel e Gretel Onlus da anni promuove corsi specialistici alla conduzione di gruppo dove forma i propri collaboratori. Più recentemente in collaborazione con la facoltà Pontificia Auxilium di Roma ha avviato Corsi di perfezionamento sulla cura delle emozioni negli interventi psicologici, sociali ed educativi ed in particolare un Master di secondo livello sulla gestione e sullo sviluppo delle risorse emotive.

Da 25 anni il Centro Studi Hansel e Gretel Onlus ha gestito diversi progetti di formazione, supervisione, costruzione di modelli organizzativi, analisi di dinamiche di gruppo per assistenti sociali, psicologi, educatori (per gruppi a base professionale eterogea ed omogenea), per équipe specialistiche di operatori di strutture pubbliche e private, fra cui operatori impegnati nel campo della prevenzione e del contrasto del maltrattamento e dell’abuso e di varie forme di disagio minorile, nel campo dell’affidamento, dell’adozione, della gestione di comunità e spazi neutri. Abbiamo lavorato nelle diverse fasi del processo d’intervento a protezione del bambino (dalla fase di rilevazione del disagio a quella dell’indagine sul danno, dalla fase di valutazione della recuperabilità dei genitori a quella del trattamento). E per quanto riguarda il trattamento siamo intervenuti sul terreno della cura del bambino e della sua famiglia, affrontando le diverse questioni della psicoterapia di minori, delle famiglie portatrice di disagi specifici e dell’inserimento dei bambini in comunità , in famiglie affidatarie ed adottive.

Abbiamo accumulato una vasta esperienza sia con i bambini, con gli adolescenti e con le famiglie, sia con le équipe e i centri che abbiamo formato e supervisionato. In entrambe le situazioni la nostra finalità è stata quella di integrare in modo armonico le componenti razionali da un lato ed affettive dall’altro sia degli attori che dei destinatari dell’intervento, sia le competenze emotive-relazionali da un lato, sia le competenze cognitive e culturali dall’altro. Abbiamo così elaborato un modello d’intervento per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva degli operatori impegnati nella relazione di aiuto, un modello che viene proposto con gli opportuni ed approfonditi adeguamenti in svariate situazioni e in diverse istituzioni.

Nel corso di questi anni abbiamo sperimentato, affinato e definito una metodologia originale di conduzione dei percorsi formativi e dei gruppi, una metodologia basata sui principi dell’intelligenza emotiva, sulla sollecitazione del gioco e sull’attivazione cognitiva ed emotiva dei soggetti destinatari dell’intervento formativo. Il Centro Studi Hansel e Gretel Onlus è diventato una delle più attive agenzie formative in Italia sui temi della prevenzione e del contrasto del disagio e del maltrattamento dei bambini, della formazione all’ascolto e all’intelligenza emotiva, della psicologia e della psicoterapia del trauma, della cura delle dinamiche familiari patogene.

Su queste problematiche abbiamo prodotto numerose pubblicazioni e organizzato diverse rilevanti iniziative culturali sul piano nazionale. 1

1 Tra le varie pubblicazioni citiamo: Chi educa chi? Sofferenza minorile e relazione educativa”, Unicopli, Milano, 1992; Adultocentrismo: il mondo dominato dagli adulti, Sie editore 1999; L’abuso sessuale sui bambini, Unicopli, 1992; Il maltrattamento invisibile. Scuola, famiglia, istituzioni, Angeli Editore, Milano, 2000; Giochiamo ad ascoltare. Metodologie per elaborare il disagio e i problemi dei bambini e degli adolescenti, Angeli Editore, Milano, 2000; Riconoscere ed ascoltare il trauma (2001) , L’ascolto dell’abuso e l’abuso nell’ascolto, Angeli , 2003, Come aiutare i bambini e gli adolescenti con l’intelligenza emotiva?, Sie editore, 2005; Il trauma dell’abuso tra negazione e riparazione, Sie editore, 2005; Prevenire il maltrattamento è meglio che curarlo, 2005; L’abuso all’infanzia. Linee guida per l’intervento nei casi di maltrattamento fisico, psicologico e sessuale ai danni dei bambini e degli adolescenti, Sie editore 2005; Famiglia e figli: quanto amore e quanto stress, Sie editore, 2005; La mente abbraccia il cuore. Intelligenza emotiva per i bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria, Sie editore, 2005; L’educazione sessuale, questa sconosciuta, Sie editore, 2009; Adozione e intelligenza emotiva, Sie editore, 2009; Cura del Sè e consapevolezza di gruppo, Sie editore, 2009; Dalla parte dei bambini. I bisogni e i valori dell’infanzia, Sie editore, 2011; L’ascolto. Una speranza per la scuola” Sie editore, 2011, Come parlare della morte ai bambini, Sie editore, 2011;

L’ascolto più difficile. Sessualità. Lutto. Aggressività; Psicoterapia dei sex offenders e cura delle emozioni, Portare la calma e la fiducia nella scuola, Sie editore, 2012; Lettere dal trauma, Sie editore, 2012; Recuperare i cattivi, ma noi siamo veramente buoni?, Sie editore, 2015.

Tra i convegni nazionali che abbiamo organizzato ricordiamo: “C’era un bambino che non era ascoltato” (1992), “Il maltrattamento invisibile” (1996), L’ascolto dell’abuso e l’abuso nell’ascolto” (2001), “Sofferenza del bambino e intelligenza emotiva” (2005), “Prendersi cura di sé per prendersi cura dei bambini” (2009).