APERTO A BRESCIA UN PROCESSO CONTRO UNO PSICOLOGO PER VIOLENZA SESSUALE

APERTO A BRESCIA UN PROCESSO CONTRO UNO PSICOLOGO PER VIOLENZA SESSUALE

Una forma di violenza sessuale diffusa ma emergente con difficoltà è quella che viene esercitata nell’ambito delle professioni sanitarie ed anche di quelle psicologiche.   Lunedì 17 s’è aperto a Brescia un processo nei confronti di uno psicologo che è stato denunciato da un paziente per essere ricorso ad una forma assolutamente non corretta  di training autogeno. Ricaviamo la notizia da “Brescia Oggi”. I fatti risalgono al 2007 ma solo ieri si è aperto il processo  nei confronti del “curante”, rinviato a giudizio nel 2015 con la pesante accusa, aggravata dall’abuso di autorità derivante dalla posizione di psicologo dell’Asl.

La denuncia è partita da uno dei suoi pazienti, un 35enne con alcuni problemi legati al consumo di alcool e sostanze stupefacenti.  Lo psicologo aveva proposto ed avviato una serie di sedute di rilassamento. I massaggi, secondo il racconto della presunta vittima, sarebbero diventati sempre più insistenti, fino ad arrivare a veri e propri palpeggiamenti nelle parti intime.

«Riponevo la massima fiducia nello psicologo», ha testimoniato ieri in aula il 35enne, , spiegando di non aver denunciato subito quel comportamento perché la consapevolezza dell’abuso  medico non è stata immediata, ma è maturata soltanto cinque anni dopo, grazie a uno psicologo del Noa (Nucleo operativo alcologia). il quale gli spiegò che il training autogeno non prevedeva nulla di ciò a cui lui era stato sottoposto in precedenza.

 

E’ una vicenda triste che sollecita le questioni dell’uso del potere medico e psicologico a fini strumentali  e perversi, della difficoltà del paziente in una condizione di minorità e di fragilità a sviluppare una consapevolezza critica circa la scelta  delle metodiche terapeutiche.

Non possiamo entrare approfonditamente nel merito del caso specifico, ma  ben sappiamo la difficoltà in vicende di questo genere da parte di una vittima a far comprendere la situazione di manipolazione nella quale può essersi a lungo  trovata, a far capire lo stato di confusione tra bjsognosità psichica ed eccitazione sessuale che può aver impedito una reazione adeguata nei confronti dell’abuso all’interno di una relazione connotata dalla dipendenza relazionale e dalla fiducia nell’autorità medica.