
03 Mag Attento al tuo stato: “Facebook potrebbe vendere anche le nostre emozioni”
“Facebook potrebbe vendere anche le nostre emozioni”
Articolo di Gianluca Nicoletti
Tratto da www.lastampa.it
Sta creando allarme la rivelazione di un quotidiano australiano dell’esistenza di un documento riservatissimo che rivelerebbe la possibilità da parte di Facebook di indicare agli inserzionisti le variazioni di stato d’animo dei propri utenti. Il fine sarebbe quello di cogliere il momento in cui le persone si sentono più tristi e depresse e quindi più vulnerabili alla proposta di un acquisto gratificante. Il timore riguarda soprattutto il target dei giovanissimi cui questo indicatore d’umore sarebbe diretto. Il social network smentisce e ridimensiona la portata della rivelazione, ma sta di fatto che non si comprende di cosa eventualmente dovremmo scandalizzarci. E’ chiaro che chi gratuitamente da una decina d’anni mette a disposizione dell’umanità quello che sembra essere il passatempo più condiviso, non lo faccia per filantropia. E’ altrettanto chiaro che saremmo stati noi utenti, se l’indiscrezione fosse verificata, a mettere con sommo piacere la testa sul ceppo. Nessuno ci obbligava a informare tonnellate di sconosciuti che ci siamo svegliati male o che la nostra è una giornata uggiosa. Nessuno ci ha mai imposto di farci selfie con sguardo assorto, o immortalare gli occhioni tristi di un tenero cucciolotto. Ogni istante di vita che mandiamo a zonzo sui social corrisponde a un invito a farci visita, a volte può bussarci alla porta la persona della nostra vita, altre è fatale che lo faccia qualche venditore di spazzole e affini.