BAMBINI E MEDITAZIONE

BAMBINI E MEDITAZIONE

Ho avviato il gruppo “Meditazione e consapevolezza”. Tutti i mercoledì dalle 19 alle 20, 30. E’ un gruppo aperto ad offerta libera. Nel primo incontro la partecipazione di mio figlio Chicco, 10 anni, è stata per me fonte di grande gioia e commozione. So che altri bambini verranno a questi incontri e avremo modo di sperimentare un coinvolgimento condiviso di genitori e figli nella pratica di mindfulness.

“Di Pietro all’interno de “L’ABC delle mie emozioni” (2008), che descrive un programma di educazione emotiva rivolto ai bambini dagli 8 ai 12 anni basato sulla terapia razionale-emotiva (RET) di Ellis, propone alcuni spunti applicativi per familiarizzare con la consapevolezza dei propri stati interni. Tali esercizi possono rivelarsi utili suggerimenti pratici per gli insegnanti che vogliano introdurre ai bambini la pratica della consapevolezza, ad esempio prestando attenzione al proprio corpo (tramite giochi come il lasciarsi andare o il gioco della luce), ai rumori, ai pensieri, alle emozioni o ad alcune azioni quotidiane.

Esistono diversi studi su protocolli di mindfulness proposti in età evolutiva, in cui si evidenzia l’incremento, ad esempio, delle capacità attentive e di apprendimento, delle funzioni esecutive, del senso di benessere e delle abilità sociali.

Napoli (2005) ha proposto a bambini dai 6 ai 9 anni un protocollo di 12 sessioni con cadenza bisettimanale, integrante mindfulness e rilassamento, osservando un significativo incremento di attenzione e abilità sociali, e una diminuzione dell’ansia da prestazione e dei comportamenti iperattivi. Anche Biegel & Brown (2010) hanno sperimentato con insegnanti e bambini di scuola elementare un programma di 3 sessioni a settimana della durata di 15 minuti per un totale di 5 settimane, basato su pratiche di consapevolezza di base e interventi psico-educativi sulla gentilezza e sul prendersi cura; la validità dell’intervento è stata valutata prima, dopo l’intervento e a distanza di tre mesi, mediante questionari somministrati ad allievi e insegnanti (relativamente agli studenti) e con test di attenzione, facendo emergere un notevole incremento delle funzioni esecutive e competenze scolastiche, delle abilità sociali, dell’assertività e della capacità di gestire le problematiche interiori. Flook (2010) ha invece proposto ad alunni dai 7 ai 9 anni delle pratiche di mindfulness bisettimanali della durata di 30 minuti, per un periodo di 8 settimane, documentando che bambini con difficoltà nelle funzioni esecutive hanno tratto benefici relativamente a queste ultime, alle capacità metacognitive e alla regolazione comportamentale.

Uno studio condotto da Saltzman (2008) su bambini dai 9 ai 13 anni ai quali è stato proposto per 8 settimane consecutive un programma di mindfulness di un’ora, ha dimostrato anch’esso miglioramenti nell’attenzione e diminuzione degli stati ansiosi.

Un’ulteriore interessante ricerca mette invece a confronto 6 classi di adolescenti di 15 anni a cui è stato proposto un programma di mindfulness, con altre 5 classi di coetanei che fungono da gruppo di controllo, per un campione totale di 173 studenti. L’intervento basato sulla mindfulness si è svolto in incontri settimanali della durata di 40 minuti, in cui venivano proposte di volta in volta le pratiche di consapevolezza di base (del respiro, del corpo, dei suoni, dei pensieri e la camminata consapevole) e i concetti di consapevolezza e accettazione, oltre a garantire la possibilità di utilizzare un cd per la pratica quotidiana. I risultati di tale ricerca hanno evidenziato un aumento del benessere percepito dai ragazzi e, nei soggetti con minor stabilità emotiva, della resilienza (Huppert & Johnson, 2010).”

(Tratto da: F. Lambruschi (a cura di), Manuale di Psicoterapia Cognitiva dell’Età Evolutiva, Boringhieri, 2013, “Mindfulness e Accettazione in età evolutiva” di Fabrizio Didonna, Isabella Lovato e Stefania Rotondo)