CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE HANNO SUBITO TRAUMI E DELLE CONSEGUENZE CHE PATISCONO NEL TEMPO, QUANDO IL TRAUMA NON È RIELABORATO.
DIAGNOSI, PSICOTERAPIE INDIVIDUALI E DI GRUPPO, SOSTEGNO SOCIALE E SOSTEGNO EMOTIVO ALLE VITTIME, FORMAZIONE E RICERCA.
IN PREPARAZIONE: IL PROGETTO “ALLE RADICI”, PSICOTERAPIE BREVI A COSTI SOCIALI AGEVOLATI.
Il Centro Clinico è una struttura promossa dal Centro Intelligenza del Cuore che offre, ad adulti, minori, famiglie, scuole ed enti, servizi di consulenza e diagnosi psicologica, psicoterapia individuale di coppia o familiare, di sostegno psicologico, consulenza medica e legale.
Il Centro Clinico offre una opportunità per comprendere e superare le difficoltà affettive, familiari, psicologiche; per comprendere ed alleviare la sofferenza che deriva da esperienze avversive o traumatiche del bambino e dell’adulto; per prevenire l’aggravarsi di sintomi e difficoltà psicologiche, relazionali, comportamentali; per contrastare il maltrattamento e l’abuso sui minori.
Il Centro Clinico HANSEL E GRETEL prevede anche la realizzazione di programmi di informazione per adulti vittime di traumi, programmi di sensibilizzazione sui temi della relazione interpersonale, dell’affettività e della sessualità, della famiglia, anche adottiva o affidataria.
Il Centro Clinico HANSEL E GRETEL si rivolge ai genitori, ma anche ad insegnanti, educatori, professionisti dell’infanzia e dell’adolescenza con la finalità primaria di sostenerli nelle potenzialità di accudimento e di cura, aiutandoli a non dimenticare di essere stati bambini, sollecitandoli a sviluppare o recuperare una sensibilità per l’infanzia e per l’adolescenza, come condizioni evolutive, potenzialmente sofferte e conflittuali, ma anche vitali e arricchenti, che meritano ascolto e interazione.
Se prevale la riflessione e la messa in discussione dei genitori e degli adulti che circondano il bambino possono rappresentare una risorsa preziosa per il percorso diagnostico e terapeutico del bambino.
L’intento programmatico è dunque quello di responsabilizzare costruttivamente e non già di colpevolizzare improduttivamente gli adulti, di comprenderli nelle loro difficoltà sociali e psicologiche, esprimendo vicinanza emotiva ed empatia, e non già giudizio critico, nei confronti dei loro problemi e difficoltà, favorendo la crescita delle competenze emotive e relazionali dei genitori e degli educatori e il superamento di atteggiamenti e comportamenti adultocentrici (ovvero centrati sul bisogno, sull’interesse e sul punto di vista dell’adulto a scapito del bisogno, dell’interesse e del punto di vista del minore).
Da vent’anni il Centro Studi Hansel e Gretel Onlus ha tentato di aiutare adulti e bambini ad affrontare la sofferenza penosa, confusiva e destrutturante, vissuta all’interno di esperienze gravemente sfavorevoli o da esperienze di violenza traumatica. Si tratta di una sofferenza che il bambino o l’adolescente o l’adulto fanno fatica ad affrontare senza un sostegno adeguato, perché, come diceva Primo Levi, per la vittima “il ricordo è esso stesso traumatico” . Lo stesso psicologo tende ad evitare la richiesta di aiuto per proteggersi dal contatto emotivo con la pena e con l’impotenza in cui si è trovato il soggetto traumatizzato e che egli stesso ha disagio nel condividere.
Non a caso all’interno delle istituzioni sociali e sanitarie le psicoterapie di soggetti adulti traumatizzati nel loro passato sono rarissime. Non a caso gli interventi di aiuto dei bambini con esperienze avversive e traumatiche sono molto spesso evitanti ed elusivi rispetto al compito indispensabile, nell’incontro tra lo psicologo e il bambino, di riattraversare con la testa e con il cuore i fatti traumatici e i sentimenti associati ai fatti nella prospettiva di liberare la vittima dall’inevitabile destino di essere inseguita dalla ripetizione del proprio passato traumatico.
Se i clinici negano la verità fondamentale delle esperienze storiche vissute dal paziente, rischiano di negare un aspetto fondamentale della vita di questi pazienti e cioè quanto la loro sofferenza nel presente debba essere considerata alla luce degli schemi e delle modalità difensive ripetitive con cui viene riattivato il passato traumatico.
Ciò che abbiamo imparato dall’esperienza è che curare il trauma, qualsiasi trauma, a certe condizioni d’impegno del terapeuta e della vittima, è possibile. E soprattutto che la cura del trauma può rappresentare il paradigma della cura di qualsiasi sofferenza del bambino e della sua famiglia, applicando i principi dell’intelligenza emotiva, dell’elaborazione del conflitto, dell’accettazione e dell’esplorazione della sofferenza e della fiducia nella mente umana. Ciò che si sperimenta efficacemente nei punti più alti della sofferenza può essere utilmente esportato in tutte le altre situazioni.