1. 1. Centro Clinico
Da circa 20 anni è attivo un Centro Clinico presso il Centro Studi Hansel e Gretel (in una prima fase denominato Consultorio). Le persone che accedono a questo servizio esprimono bisogni e pongono domande di natura differenziata.
a) Un consistente numero di adulti esprime una richiesta concernente la relazione educativa o la relazione interpersonale con bambini e adolescenti. Nella maggior parte di questi casi dopo una fase di acquisizione di informazioni e di responsabilizzazione degli adulti si arriva ad una presa in carico di persone in età minore. Le problematiche più rilevanti riguardano: relazioni familiari conflittuali, separazione dei genitori, sintomatologie psico-corporee e comportamentali, situazioni di presunto maltrattamento, disturbi dell’attaccamento, difficoltà scolastiche e disturbi dell’apprendimento, disturbi alimentari. In una parte significativa di queste casistiche (circa il 15%) si perviene al riconoscimento di situazione di violenza di varia tipologia ai danni di minori.
b) Accedono poi adulti con varie problematiche psicologiche, relazionali ed affettive,
con cui vengono impostati trattamenti individuali con vari obiettivi (miglioramento delle relazioni con i figli, raggiungimento di una maggiore cura di sé, superamento di squilibri in campo mentale, affettivo e sessuale, …). Nel corso dell’intervento terapeutico emergono nessi significativi tra le problematiche che sono state evidenziate dal paziente e determinate esperienze sfavorevoli o traumatiche avvenute nell’infanzia e nell’adolescenza.
Risulta in aumento la domanda proveniente da adulti consapevoli dell’esistenza di un passato sfavorevole o traumatico che continua ad agire nel loro presente.
Molti di loro sono insoddisfatti di precedenti percorsi terapeutici. Una speranza si riaccende quando si riesce ad offrire loro all’interno di una relazione viva un impegno di ascolto empatico e di attenzione legato all’interezza della loro esperienza soggettiva, sia alla dimensione del loro presente che alla dimensione del passato infantile.
In alcuni casi vengono proposte terapie di coppia o familiare, in alternativa al trattamento individuale, ma più spesso si realizzano interventi terapeutici con persone appartenenti al sistema familiare a supporto del lavoro terapeutico individuale.
c) Una forte componente dell’utenza accede portando sin dall’inizio richieste di consulenza, di sostegno o di psicoterapia relative a situazioni di abuso o maltrattamento in danno di minori. Nella gran parte dei casi chi accede nelle situazioni di abuso intrafamiliare, sono le madri, più raramente altri familiari, nei casi di abuso extrafamiliare sono spesso entrambi i genitori.
d) Un numero più ridotto, ma pur sempre significativo di utenza, è rappresentato da operatori sociali, educatori, insegnanti e psicologi che hanno rilevato una situazione preoccupante e rischiosa per un minore e manifestano una domanda di consulenza e di aiuto.
L’intervento di sostegno e di psicoterapia del Centro Clinico si colloca su un piano di prevenzione secondaria e terziaria. Prevenzione secondaria: si sono manifestate situazioni di malessere di persone in età minore e si tratta di sviluppare un lavoro psicologico, responsabilizzando innanzitutto gli adulti, per evitare esiti di maltrattamento e per comprendere le radici del disagio dei bambini, radicato quasi sempre in situazioni ambientali e relazionali disattente ed inadeguate nei confronti dei bisogni dei soggetti in età evolutiva. Prevenzione terziaria: sono già emerse situazioni di maltrattamento o violenza ai danni di minori e si tratta di effettuare con gli adulti disponibili un intervento di protezione, di sostegno e di cura delle piccole vittime per impedire che maltrattamento o abuso vengano reiterati e per garantire il superamento degli effetti patogeni della violenza.
1. 2. Attività psicologico-forense
Gli psicoterapeuti del Centro svolgono consulenze presso gli uffici giudiziari di ufficio e di parte per lo più inerenti situazioni di valutazione dei genitori in situazioni di conflitto genitoriale e di accertamento dell’attendibilità del minore presunta vittima di maltrattamento. Viene attivato un approfondimento ed una discussione dei casi all’interno dell’équipe clinica, anche in collaborazione con alcuni avvocati specializzati nella difesa dell’interesse del minori. Le consulenze di parte non vengono svolte senza una contestuale presa in carico complessiva della situazione di rischio e dei bisogni di sostegno psicologico di chi esprime una domanda di assistenza psicologico-forense. Pertanto tali consulenze vengono effettuate nell’ambito di un’attività specialistica di cui al punto successivo.
1.3. Sostegno psicologico e consulenza psicologico-forense per familiari di piccoli vittime di abuso sessuale
Si tratta di un intervento specialistico che viene offerto a genitori, per lo più madri, che hanno avuto un impatto con alcuni comportamenti allarmanti dei loro figli o più frequentemente, con rivelazioni da parte di bambini che hanno messo in grave allarme i loro parenti. Viene fatto un lavoro per valutare la credibilità dei familiari che si rivolgono al servizio e per individuare situazioni di possibile fraintendimento o di induzione.
Nei casi molto frequenti in cui si valuta che i familiari del bambino sono psicologicamente credibili e che il loro allarme sembra fondato si attiva una presa in carico nella quale sostegno psicologico, definizione degli atteggiamenti educativi e relazionali con il bambino e strategia di comportamento in ambito sociale ed istituzionale risultano interventi distinti, ma nel contempo coordinati e convergenti fra loro.
Una particolare esperienza è stata sviluppata con le madri di piccole vittime d’incesto. Queste donne riescono a tollerare la verità tremenda dell’incesto, e possono avviare un percorso di messa in discussione personale e di assunzione di responsabilità , in misura proporzionale all’aiuto sociale e al sostegno psicologico che riescono ad incontrare.
Le madri nel momento della rivelazione dei loro figli ed in una lunga fase successiva possono vivere una situazione assimilabile ad un trauma e pertanto hanno bisogno di un forte ed attento sostegno emotivo, sostegno cognitivo e sostegno legale e pratico. Hanno bisogno di informazioni per cercare di capire cosa è capitato e cosa si può fare per reagire a quanto è successo. Hanno bisogno di essere aiutate a sopportare il dolore e la crisi conseguente alla rivelazione e ad affrontare il difficile rapporto con le istituzioni. Hanno bisogno di vicinanza emotiva per procedere nel cammino di consapevolezza e per poter garantire comprensione, empatia e protezione nei confronti dei figli. Vengono offerte indicazioni su come affrontare l’impatto spesso stressante con l’intervento giudiziario. Sono state compiute diverse esperienze di gruppi di madri di piccole vittime di abuso con la partecipazione di ex vittime di abusi sessuali.
1.4. Gruppi di psicodramma per adulti provenienti da esperienze avversive o traumatiche infantili o adolescenziali.
Il centro offre ai soggetti provenienti da esperienze sfavorevoli o traumatiche la possibilità di aggregazione in gruppo. Da 20 anni viene portato avanti in particolare un gruppo di psicodramma che si ritrova mensilmente per un’intera giornata e che è aperto a nuovi ingressi. I gruppi garantiscono un approfondimento del percorso psicoterapeutico individuale attraverso l’utilizzo di approcci e di sollecitazioni di vario genere (in particolare lo psicodramma, l’intelligenza emotiva, la gestalt, il gioco psicologico, la mindfulness) secondo una consolidata e coerente sinergia.
Emozioni. Condivisione. Empatia. Sostegno reciproco. Sono le parole chiave della tecnica proposta. A seguito di ogni attivazione o fase di lavoro, a seguito di un passaggio particolarmente intenso e coinvolgente, può essere molto utile sollecitare i partecipanti a esplicitare le loro emozioni, con la tecnica del “giro dei vissuti”. Il gruppo, pur approfondendo situazioni, problematiche, casistiche portate da singoli membri del gruppo, può procedere coralmente sul cammino arricchente, anche se accidentato, della comprensione reciproca, della comunicazione e dell’integrazione delle emozioni e dei sentimenti. La circolarità degli interventi sui vissuti emotivi accompagna lo sforzo di un cammino dei singoli e del gruppo – sollecitato costantemente dal conduttore – nell’elaborazione dei conflitti vissuti dai pazienti (sul piano intrapsichico e interpersonale), nel riattraversamento della sofferenza traumatica, nel recupero e nell’integrazione dell’infanzia rimossa e dissociata. Il gruppo sostenitivo risulta risorsa fondamentale per tutti, a maggior ragione per il soggetto traumatizzato. Se il trauma ha determinato un attacco ai legami interpersonali di fiducia e di sicurezza, l’elaborazione del gruppo può sollecitare il recupero della fiducia nella comunicazione e nella costruzione di rapporti di solidarietà e di empatia reciproca.
1. 5. Gruppi di mindfulness
La tecnica della meditazione di consapevolezza può risultare particolarmente efficace sia per i pazienti adulti con disturbi post-traumatici che per i terapeuti. Abbiamo promosso ed attivato per tre anni (dal 2009 al 2011) il Centro Mente e Vita di psicologia meditativa.
Tra le finalità del centro c’è stata la sperimentazione concreta di tecniche di meditazione utilizzabili innanzitutto dallo psicoterapeuta e nel corso della psicoterapia.
Sono stati e vengono proposte esperienze di gruppi di mindfulness con soggetti provenienti da esperienze sfavorevoli e traumatiche infantili. Tecniche meditative sono abitualmente utilizzate dagli psicoterapeuti del Centro, anche all’inizio dell’incontro delle équipe di lavoro momenti di mindfulness.
Il lavoro a contatto con problematiche attinenti al trauma, alla violenza e alla perversione sollecitano negli psicoterapeuti vissuti stressanti di impotenza, pena, rabbia, angoscia ecc…, che rischiano di generare logoramento psico-fisico ed effetti confusivi nella gestione dei casi. La mindfulness può rappresentare una tecnica autoprotettiva per la mente del terapeuta, che tende a favorire l’attenzione, la lucidità, la stabilità ed una sana autocentratura a fronte delle tensioni conflittuali intrapsichiche e relazionali che si verificano costantemente nell’attività clinica.
1.6. Sportello gratuito d’ascolto e d’informazione
Da due anni è aperto settimanalmente uno sportello di ascolto gratuito che svolge una funzione di informazione e di orientamento per persone che non hanno chiarezza su come muoversi in situazioni di difficoltà concernenti bambini ed adolescenti e che possono porre al servizio interrogativi, ricevere indicazioni o consigli su cosa fare e dove ricevere aiuto per non restare da soli. Vengono fornite informazioni sulle risorse esistenti nel territorio e sui servizi disponibili presso il Centro Studi Hansel e Gretel.
La gran parte dell’utenza pone domande di chiarificazione e di aiuto concernenti conflitti familiari o casi di maltrattamento e di abuso in danno di minori, situazioni talvolta particolarmente travagliate e trascurate per anni per mancanza di aiuti istituzionali e sociali adeguati. L’attività dello sportello d’ascolto è oggetto di supervisione. Nel 2014 sono state effettuate 80 ore di attività.
1.7. Progetto “Alle radici”. Psicoterapie per bambini ed adulti appartenenti a fasce svantaggiate economicamente e vittime di esperienze traumatiche
In coerenza con la finalità sociale del Centro Studi Hansel e Gretel Onlus siamo impegnati a raccogliere fondi ed organizzare progetti iniziative che consentano trattamenti psicoterapeutici gratuiti o a costi agevolati ad adulti o bambini di fasce sociali deboli.
Il progetto “Alle radici” finanziato dalla CRT ha consentito nello specifico nella prima fase (novembre 2013 – novembre 2014) 153 ore di colloqui psicoterapeutici individuali, di riunione d’équipe Centro Studi Hansel e Gretel e di supervisione per un numero complessivo di prese in carico di 8 pazienti. Nel periodo dicembre 2014 – luglio 2015 sono state attivati e conclusi altri 7 percorsi terapeuti per un totale di 133 ore di colloqui psicoterapeutici individuali, di riunione di equipe e di supervisione. Tra i 15 percorsi attivati, 4 sono stati interamente finanziati dal Centro Studi Hansel e Gretel onlus attraverso campagna di raccolta fondi o risorse proprie. Quindi l’intero progetto ha visto l’utilizzo di 286 ore per l’attivazione di 15 percorsi psicoterapeutici e la realizzazione di un seminario finale tenutosi in data 29/06/2015 della durata di 4 ore.
Lo svolgimento del progetto nel primo anno e mezzo di attività ha dimostrato:
la presenza nel territorio di una vasta area di soggetti bisognosi di un’elaborazione delle proprie esperienze traumatiche e che non ottiene alcuna risposta nelle istituzionali sociali e sanitarie;
l’interesse suscitato in vari servizi, associazioni, enti pubblici stante il carattere innovativo e sperimentale della nostra proposta e stante la consapevolezza del vuoto di iniziativa sociale e culturale sulle problematiche dei soggetti traumatizzati;
l’ampia richiesta che il nostro progetto ha suscitato in tante persone e l’inevitabile necessità di porre dei limiti e di frustrare questa domanda per la carenza di risorse a disposizione del progetto;
l’attivazione in numerosi casi di risorse familiari ed istituzionali per aiutare e costruire una rete attorno al soggetto coinvolto dal progetto;
la crescita del confronto clinico e dell’acquisizione di nuovi strumenti all’interno dell’equipe del progetto “Alle radici” in particolare a partire dall’esperienza maturata nei percorsi brevi di trattamento;
la maturazione dei pazienti coinvolti di una consapevolezza circa l’importanza di andare alle radici della propria esperienza di vita esplorando accuratamente le pieghe del proprio passato traumatico per aprirsi al futuro;
la crescita dell’esigenza in molti soggetti coinvolti della necessità di trovare delle strade per proseguire il cammino di consapevolezza, stante la brevità del percorso compiuto.
Circa il 70% possono essere categorizzati come interventi terapeutici centrati sul trauma.