CORSI DI FORMAZIONE 2018-2019

CORSI DI FORMAZIONE 2018-2019

Il Centro Studi Hansel e Gretel onlus propone 3 corsi di formazione per l’anno 2018/2019

i corsi sono rivolti a insegnanti, psicologi, educatori, assistenti sociali e tutti coloro che lavorano a stretto contatto con l’infanzia

COMPETENZE E TECNICHE DI ASCOLTO E INTELLIGENZA EMOTIVA

 

La comunicazione del disagio inizia dall’orecchio di chi ascolta prima che dalla bocca di chi parla. Chi ha un problema serio tende ad aprirsi di fronte ad una persona capace di un ascolto emotivo, di un ascolto empatico. Ne facciamo costantemente la verifica: se abbiamo un problema rilevante, preferiamo tenercelo piuttosto che comunicarlo ad un ascoltatore distratto, prevenuto, insensibile. Aspettiamo a parlarne e la comunicazione inizierà soltanto quando ci troveremo di fronte ad un interlocutore che crediamo possa ascoltarci senza subito giudicare, consigliare, rimproverare.

Nella società contemporanea la cultura dello sballomira ad evacuare il pensiero. L’esaltazione delle emozioni cerca di attirare strumentalmente l’attenzione dello spettatore e del consumatore. L’ascolto empatico delle emozioni è invece la premessa del prendersi cura. Il rispetto delle emozioni, di tutte le emozioni e delle emozioni di tuttiè il fondamento dell’intervento di aiuto alle persone, in primis a quelle più fragili e bisognose come i bambini.

C’è un pregiudizio che pesa sulle emozioni nella nostra cultura razionalistica ed efficientistica: esse parrebberosoltanto un fattore di disturbo dei processi di educazione, comunicazione, apprendimento,  valutazione.  Non si riesce a vedere che la vita emotiva è una grande risorsa, che le emozioni prima di degenerare in fattore negativo, sono intelligenti e contengono una grande ricchezza di conoscenza. Esiste un patrimonio di tecniche e di principi, basati sull’intelligenza emotiva,  che regolano l’intervista (?) e l’ascolto e che meritano di essere compresi e padroneggiati.

Il Corso di formazione mira ad affrontare teoricamente ed esperienzialmente i seguenti interrogativi: Cos’è l’intelligenza emotiva? Perché può generare benessere e cambiamento? Perché può favorire l’ascolto e l’aiuto delle persone portatrici di disagio e difficoltà? Perché l’impegno a pensare e a dire le emozioni consente di impedire gli agiti impulsivi? Perché può migliorare nel lavoro educativo, sociale, psicologico, nel lavoro di équipe la comunicazione tra adulti e bambini, tra bambini e bambini, fra adulti e adulti?

Per fare in modo che la sofferenza del bambino venga ascoltata, contenuta, riciclata e trasformata in occasione di crescita  bisogna che la mente abbracci il cuore e che i genitori, gli educatori, i professionisti dell’infanzia sviluppino non solo competenze tecniche e culturali, ma anche e soprattutto competenze emotive e relazionali.

Destinatari

Psicologi, medici, operatori sociali, educatori, insegnanti, genitori  e tutte le figure professionali e volontarie a contatto con l’infanzia e con l’adolescenza. 

Equipe docente

Claudio Foti, Nadia Bolognini, Sarah Testa, Martina Davanzo, Lorenza Chinaglia, Franca Vocaturi.

  

Programma

 

19 – 20 OTTOBRE
La funzione della consapevolezza e dell’intelligenza emotiva. L’ascolto di sé e dell’altro. La teoria
delle 5 A (Ascolto, Apertura, Accoglienza, Attenzione, Accettazione). L’ascolto empatico”,
l’ “ascolto emotivo” e l’ “ascolto attivo”. L’ascolto più difficile da cui si scappa: l’ascolto del dolore,
della violenza, della sessualità.
(Claudio Foti)
16 – 17 NOVEMBRE 2018
Che cosa sono le emozioni, che cosa servono e perché sono centrali
nell’esperienza umana e nella comunicazione. Il rispetto di tutte le emozioni e dele emozioni di
tutti.L’intelligenza emotiva in famiglia e nella scuola
(Martina Davanzo)
18 19 GENNAIO 2019
Le operazioni mentali dell’ascolto. Tecniche ed esperienze
dell’“ascolto empatico”,
dell’“ascolto emotivo” e dell’“ascolto attivo”.
Resistenze, limiti e difese dall’ascolto.
Cos’è e da dove nasce quella che Heimann definisce la “barriera all’ascolto”?
(Lorenza Chinaglia)
8-9 FEBBRAIO 2019
La capacità di essere in ascolto dell’altro e in ascolto
di sé. L’autocentratura sana su di sé e sulle proprie emozioni
come fondamento dell’ascolto dell’altro. La mindfulness focalizzata sulle sensaziosi e sul copro per
esplorare l’alterità. (Nadia Bolognini)

 

PER I COSTI CONSULTARE LA SCHEDA DI ISCRIZIONE 

 

GLI INDICATORI DEL DISAGIO, DEL MALTRATTAMENTO E DELLA VIOLENZA SUI BAMBINI: COME ACCORGERSENE?

 

Il corso mira a sviluppare la consapevolezza e la sensibilità per aprire gli occhi, le orecchie e la mente sulla sofferenza dei bambini derivante da mal/trattamento,  fornendo strumenti per conoscere i segni lasciati nella mente, nel comportamento e nel corpo dei bambini dalla violenza degli adulti in tutte le sue forme (psicologica, fisica, sessuale, assistita, istituzionale ecc…).

 

Il corso tenterà di rispondere ai seguenti interrogativi:

 

  • quali sono le tipologie più diffuse della violenza sui minori e come possono essere definite e differenziate? e quali le normative di riferimento?
  • quali sono i fattori di rischio e di protezione?
  • quali sono gli indicatori specifici ed aspecifici del maltrattamento e dell’abuso?
  • perché le violenze sono così numerose? quali sono le resistenze più importanti che si oppongono alla prevenzione, alla segnalazione e al trattamento della violenza sui bambino?
  • perché la perversione e il sadismo si riproducono coinvolgendo i bambini? come può una vittima di abuso o di maltrattamento rompere il ciclo intergenerazionale della violenza diventando un adulto protettivo e non già un adulto violento?
  • perché l’ascolto è lo strumento di prevenzione e di contrasto più efficace in tutte le fasi dell’intervento di protezione? come ascoltare in modo empatico e non suggestivo, nel ruolo professionale specifico, i bambini che potrebbero essere vittima di violenza?
  • quali sono i danni più rilevanti che la violenza sui bambini genera sul piano mentale, comportamentale, sessuale? come e fino a che punto questi danni possono essere riparati?
  • come riconoscere e contrastare l’adultocentrismo, il negazionismo e la cultura patriarcale, ovvero quegli atteggiamenti mentali e culturali che si oppongono più efficacemente alla protezione dei bambini?

 

Il corso mira a fornire sia competenze scientifiche e tecniche, sia competenze emotive e relazionali per comprendere ed affrontare il fenomeno della violenza e dell’abuso.

L’intelligenza emotiva è la prospettiva più efficace per affrontare il rapporto tra emozioni e maltrattamento, fondamentale su tanti piani:

  • le emozioni non espresse e non gestite tendono a trasformarsi negli adulti in agiti violenti, strumentali e perversi che portano a colpire i bambini o a dimenticarsi di loro;
  • l’abuso e il maltrattamento ai danni dei bambini nelle sue diverse forme è sempre un abuso emotivo, una violazione delle emozioni e dei sentimenti del bambino;
  • l’impatto traumatico aumenta enormemente se il bambino è lasciato da solo con emozioni che non può comunicare, condividere ed elaborare;
  • le emozioni sollecitate e nel contempo soffocate dalle situazioni traumatiche rimarranno per sempre incistate nella vittima, generando sintomi, fin tanto che non possono essere espresse e rielaborate
  • l’indisponibilità degli operatori a condividere le emozioni stressanti dell’impotenza, del dolore, della paura, della rabbia determina la mancanza di ascolto e di riconoscimento del maltrattamento

 

 

Equipe docente

Claudio Foti, Nadia Bolognini,Sarah Testa, Martina Davanzo, Lorenza Chinaglia

 

PROGRAMMA 

19 – 20 OTTOBRE 2018
La funzione della consapevolezza e dell’intelligenza emotiva. L’ascolto di sé e dell’altro. La teoria
delle 5 A (Ascolto, Apertura, Accoglienza, Attenzione, Accettazione). L’ascolto empatico”,
di “ascolto emotivo” e di “ascolto attivo”. L’ascolto più difficile da cui si scappa: l’ascolto del dolore,
della violenza, della sessualità.
(Claudio Foti
16 – 17 NOVEMBRE 2018
La violenza sui bambini: da dove nasce e come si contrasta? Il processo d’intervento a tutela del
minore: prevenzione, rilevazione, segnalazione, indagine e trattamento. La madre di tutte le
violenze: la violenza psicologica. Indicatori, normative, linee guida.
(Sarah Testa)
18 19 GENNAIO 2019
Abuso sessuale. Indicatori, normative, linee guida. Educazione sessuale e prevenzione
dell’abuso sessuale sui bambini. L’ambivalenza della sessualità. Sessualità relazionale e sessualità
perversa. (Franca Vocaturi)
8-9 FEBBRAIO 2019
La violenza fisica e violenza assistita. Indicatori, normative, linee guida.
Trascuratezza ed abbandono: la ferita dei non amati.
Come far emergere la violenza sommersa ed aiutare a rompere il silenzio
(Martina Davanzo, Lorenza Chinaglia)

 

PER I COSTI CONSULTARE LA SCHEDA DI ISCRIZIONE 

 

L’EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA’ E ALL’AFFETTIVITA’ NEL RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE EMOZIONI

 

Oggi, la sessualità è ormai ovunque. Molti bambini delle scuole elementari sanno che cos’è “You porn”. Il primo contatto con la sessualità arriva in media a 8 anni ma già un bambino di 5 è potenzialmente influenzabile da video e stimoli mediatici a sfondo sessuale che trasmettono spesso un’immagine perversa della sessualità, tendente ad oggettivare il corpo della donna. Non sarà meglio affrontare sul piano educativo la tematica della sessualità prima che lo faccia l’industria pornografica in modo perverso e distorto? Perché non fornire strumenti appropriati ai bambini per prepararli ad una dimensione sessuale che inevitabilmente, a partire dall’adolescenza,  risulterà molto coinvolgente e farà parte della vita di ogni persona?

L’educazione sessuale basata sul rispetto della persona e dei sentimenti mira a favorire la comunicazione all’interno della coppia, a costruire relazioni basate sul rispetto reciproco e sull’empatia, a riconoscere e contrastare gli stereotipi alla base delle discriminazioni di genere e quelli legati all’orientamento sessuale. Il modello prende le distanze sia dalle posizioni religiose integraliste che attaccano l’educazione sessuale in modo distorcente ed aprioristico, sia dai modelli di educazione sessuale che minimizzano lo spessore emotivo ed affettivo della sessualità e  negano la problematica comunicativa e relazionale della sessualità stessa.  L’educazione sessuale basata sul rispetto della persona e dei sentimenti può raccogliere le istanze più sensibili della cultura laica e di quella religiosa: ciò che conta è contrastare la china verso la sessualità perversa, dimostrando ai ragazzi che è possibile affrontare con il pensiero riflessivo e la relazione dialogica le tematiche sessuali.

I programmi di educazione sessuale ben impostati riescono ad aiutare le nuove generazioni a prepararsi a gestire gli incontri affettivi e sessuali con maggiore intelligenza emotiva e comunicativa, possono ritardare l’età del primo rapporto sessuale, ridurre la frequenza di attività non protette, incrementare l’uso di precauzioni per evitare gravidanze non volute e malattie a trasmissione sessuale.

Nonostante le trasformazioni culturali che si sono registrate,  gli atteggiamenti degli adulti sulla sessualità dei bambini e degli adolescenti rimangono spesso elusivi, ambivalenti, oscillanti tra forme di colpevolizzazione, di imbarazzo da un lato e l’indifferenza e il permissivismo dall’altro.  Dunque la sessualità, da promessa straordinaria di realizzazione e di intimità si trasforma paradossalmente in un ostacolo che crea incertezza e paralizza l’ascolto e la comunicazione, diventa per gli adulti qualcosa di particolarmente imbarazzante, non appena i soggetti in età evolutiva si avvicinano alla sessualità.

Tanto più la dimensione insopprimibile della sessualità viene pensata e “parlata” dai soggetti in età evolutiva in un clima di confronto e di rispetto, tanto più si riducono i rischi di agiti sessuali rischiosi o perverso.  L’educazione sessuale è un fattore di maturazione della persona attraverso l’integrazione dei bisogni fisici con i bisogni mentali, relazionali e comunicativi degli esseri umani.

La libertà sessuale è la capacità di non aver paura della sessualità e di saperla gestire con sensibilità e intelligenza emotiva, comprendendone le potenzialità di scambio di affetto e di piacere  e nel contempo i rischi di assenza di comunicazione o di sopraffazione.  In questo senso l’educazione alla sessualità può essere uno strumento importante di prevenzione delle più varie forme di abuso sessuale (familiare, extrafamiliare o on line) che minacciano le nuove generazioni.

Il corso di formazione vuole fornire strumenti operativi e competenze emotive e cognitive  per aiutare gli adulti nei diversi ruoli professionali e sociali a proporre con efficacia un modello di educazione sessuale, basato sull’approccio interattivo, integrato, trasformativo ed empatico, un modello elaborato dal Centro Studi Hansel e Gretel e verificato nel corso di quasi trent’anni di esperienza.

Destinatari

Psicologi, medici, operatori sociali, educatori, insegnanti, genitori  e tutte le figure professionali e volontarie a contatto con l’infanzia e con l’adolescenza.

 

Equipe docente

Claudio Foti, Nadia Bolognini, Sarah Testa, Martina Davanzo, Lorenza Chinagl

  

Programma

 

19 – 20 OTTOBRE
La funzione della consapevolezza e dell’intelligenza emotiva. L’ascolto di sé e dell’altro. La teoria
delle 5 A (Ascolto, Apertura, Accoglienza, Attenzione, Accettazione). L“ascolto empatico”,
di “ascolto emotivo” e di “ascolto attivo”. L’ascolto più difficile da cui si scappa: l’ascolto del dolore,
della violenza, della sessualità.
(Claudio Foti)
16 – 17 NOVEMBRE 2018
Il modello di educazione alla sessualità basato
sul rispetto delle emozioni e delle persona.
​Approccio interattivo, trasformativo
ed empatico. 30 anni di esperienza.
Le tematiche d’interesse dei bambini e degli adolescenti.
(Martina Davanzo, Lorenza Chinaglia)
18 19 GENNAIO 2019
Abuso sessuale. Indicatori, normative, linee guida. Educazione sessuale e prevenzione
dell’abuso sessuale sui bambini. L’ambivalenza della sessualità. Sessualità relazionale e sessualità
perversa. (Franca Vocaturi)
16 – 17 FEBBRAIO
Le attivazioni e i giochi da proporre
nel gruppo-classe. La metodologia dell’intelligenza emotiva
Elaborazione emotiva e riflessiva. (Sarah Testa)

PER I COSTI CONSULTARE LA SCHEDA DI ISCRIZIONE 

 

PER INFORMAZIONI:

contattare la segreteria del Centro Studi

tel. 0116405537

mail. info@cshg.it

 



 

CORSI DI FORMAZIONE 2018-2019

CORSI DI FORMAZIONE 2018-2019

Il Centro Studi Hansel e Gretel onlus propone 3 corsi di formazione per l’anno 2018/2019

i corsi sono rivolti a insegnanti, psicologi, educatori, assistenti sociali e tutti coloro che lavorano a stretto contatto con l’infanzia

COMPETENZE E TECNICHE DI ASCOLTO E INTELLIGENZA EMOTIVA

 

La comunicazione del disagio inizia dall’orecchio di chi ascolta prima che dalla bocca di chi parla. Chi ha un problema serio tende ad aprirsi di fronte ad una persona capace di un ascolto emotivo, di un ascolto empatico. Ne facciamo costantemente la verifica: se abbiamo un problema rilevante, preferiamo tenercelo piuttosto che comunicarlo ad un ascoltatore distratto, prevenuto, insensibile. Aspettiamo a parlarne e la comunicazione inizierà soltanto quando ci troveremo di fronte ad un interlocutore che crediamo possa ascoltarci senza subito giudicare, consigliare, rimproverare.

Nella società contemporanea la cultura dello sballomira ad evacuare il pensiero. L’esaltazione delle emozioni cerca di attirare strumentalmente l’attenzione dello spettatore e del consumatore. L’ascolto empatico delle emozioni è invece la premessa del prendersi cura. Il rispetto delle emozioni, di tutte le emozioni e delle emozioni di tuttiè il fondamento dell’intervento di aiuto alle persone, in primis a quelle più fragili e bisognose come i bambini.

C’è un pregiudizio che pesa sulle emozioni nella nostra cultura razionalistica ed efficientistica: esse parrebberosoltanto un fattore di disturbo dei processi di educazione, comunicazione, apprendimento,  valutazione.  Non si riesce a vedere che la vita emotiva è una grande risorsa, che le emozioni prima di degenerare in fattore negativo, sono intelligenti e contengono una grande ricchezza di conoscenza. Esiste un patrimonio di tecniche e di principi, basati sull’intelligenza emotiva,  che regolano l’intervista (?) e l’ascolto e che meritano di essere compresi e padroneggiati.

Il Corso di formazione mira ad affrontare teoricamente ed esperienzialmente i seguenti interrogativi: Cos’è l’intelligenza emotiva? Perché può generare benessere e cambiamento? Perché può favorire l’ascolto e l’aiuto delle persone portatrici di disagio e difficoltà? Perché l’impegno a pensare e a dire le emozioni consente di impedire gli agiti impulsivi? Perché può migliorare nel lavoro educativo, sociale, psicologico, nel lavoro di équipe la comunicazione tra adulti e bambini, tra bambini e bambini, fra adulti e adulti?

Per fare in modo che la sofferenza del bambino venga ascoltata, contenuta, riciclata e trasformata in occasione di crescita  bisogna che la mente abbracci il cuore e che i genitori, gli educatori, i professionisti dell’infanzia sviluppino non solo competenze tecniche e culturali, ma anche e soprattutto competenze emotive e relazionali.

Destinatari

Psicologi, medici, operatori sociali, educatori, insegnanti, genitori  e tutte le figure professionali e volontarie a contatto con l’infanzia e con l’adolescenza. 

Equipe docente

Claudio Foti, Nadia Bolognini, Sarah Testa, Martina Davanzo, Lorenza Chinaglia, Franca Vocaturi.

  

Programma

ORARIO: 9-17.30 per entrambe le giornate 

19 – 20 OTTOBRE
La funzione della consapevolezza e dell’intelligenza emotiva. L’ascolto di sé e dell’altro. La teoria
delle 5 A (Ascolto, Apertura, Accoglienza, Attenzione, Accettazione). L’ascolto empatico”,
l’ “ascolto emotivo” e l’ “ascolto attivo”. L’ascolto più difficile da cui si scappa: l’ascolto del dolore,
della violenza, della sessualità.
(Claudio Foti)
16 – 17 NOVEMBRE 2018
Che cosa sono le emozioni, che cosa servono e perché sono centrali
nell’esperienza umana e nella comunicazione. Il rispetto di tutte le emozioni e dele emozioni di
tutti.L’intelligenza emotiva in famiglia e nella scuola
(Martina Davanzo)
18 19 GENNAIO 2019
Le operazioni mentali dell’ascolto. Tecniche ed esperienze
dell’“ascolto empatico”,
dell’“ascolto emotivo” e dell’“ascolto attivo”.
Resistenze, limiti e difese dall’ascolto.
Cos’è e da dove nasce quella che Heimann definisce la “barriera all’ascolto”?
(Lorenza Chinaglia)
8-9 FEBBRAIO 2019
La capacità di essere in ascolto dell’altro e in ascolto
di sé. L’autocentratura sana su di sé e sulle proprie emozioni
come fondamento dell’ascolto dell’altro. La mindfulness focalizzata sulle sensaziosi e sul copro per
esplorare l’alterità. (Nadia Bolognini)

 

PER I COSTI CONSULTARE LA SCHEDA DI ISCRIZIONE 

 

GLI INDICATORI DEL DISAGIO, DEL MALTRATTAMENTO E DELLA VIOLENZA SUI BAMBINI: COME ACCORGERSENE?

 

Il corso mira a sviluppare la consapevolezza e la sensibilità per aprire gli occhi, le orecchie e la mente sulla sofferenza dei bambini derivante da mal/trattamento,  fornendo strumenti per conoscere i segni lasciati nella mente, nel comportamento e nel corpo dei bambini dalla violenza degli adulti in tutte le sue forme (psicologica, fisica, sessuale, assistita, istituzionale ecc…).

 

Il corso tenterà di rispondere ai seguenti interrogativi:

 

  • quali sono le tipologie più diffuse della violenza sui minori e come possono essere definite e differenziate? e quali le normative di riferimento?
  • quali sono i fattori di rischio e di protezione?
  • quali sono gli indicatori specifici ed aspecifici del maltrattamento e dell’abuso?
  • perché le violenze sono così numerose? quali sono le resistenze più importanti che si oppongono alla prevenzione, alla segnalazione e al trattamento della violenza sui bambino?
  • perché la perversione e il sadismo si riproducono coinvolgendo i bambini? come può una vittima di abuso o di maltrattamento rompere il ciclo intergenerazionale della violenza diventando un adulto protettivo e non già un adulto violento?
  • perché l’ascolto è lo strumento di prevenzione e di contrasto più efficace in tutte le fasi dell’intervento di protezione? come ascoltare in modo empatico e non suggestivo, nel ruolo professionale specifico, i bambini che potrebbero essere vittima di violenza?
  • quali sono i danni più rilevanti che la violenza sui bambini genera sul piano mentale, comportamentale, sessuale? come e fino a che punto questi danni possono essere riparati?
  • come riconoscere e contrastare l’adultocentrismo, il negazionismo e la cultura patriarcale, ovvero quegli atteggiamenti mentali e culturali che si oppongono più efficacemente alla protezione dei bambini?

 

Il corso mira a fornire sia competenze scientifiche e tecniche, sia competenze emotive e relazionali per comprendere ed affrontare il fenomeno della violenza e dell’abuso.

L’intelligenza emotiva è la prospettiva più efficace per affrontare il rapporto tra emozioni e maltrattamento, fondamentale su tanti piani:

  • le emozioni non espresse e non gestite tendono a trasformarsi negli adulti in agiti violenti, strumentali e perversi che portano a colpire i bambini o a dimenticarsi di loro;
  • l’abuso e il maltrattamento ai danni dei bambini nelle sue diverse forme è sempre un abuso emotivo, una violazione delle emozioni e dei sentimenti del bambino;
  • l’impatto traumatico aumenta enormemente se il bambino è lasciato da solo con emozioni che non può comunicare, condividere ed elaborare;
  • le emozioni sollecitate e nel contempo soffocate dalle situazioni traumatiche rimarranno per sempre incistate nella vittima, generando sintomi, fin tanto che non possono essere espresse e rielaborate
  • l’indisponibilità degli operatori a condividere le emozioni stressanti dell’impotenza, del dolore, della paura, della rabbia determina la mancanza di ascolto e di riconoscimento del maltrattamento

 

 

Equipe docente

Claudio Foti, Nadia Bolognini,Sarah Testa, Martina Davanzo, Lorenza Chinaglia

 

PROGRAMMA 

ORARIO: 9-17.30 per entrambe le giornate

19 – 20 OTTOBRE 2018
La funzione della consapevolezza e dell’intelligenza emotiva. L’ascolto di sé e dell’altro. La teoria
delle 5 A (Ascolto, Apertura, Accoglienza, Attenzione, Accettazione). L’ascolto empatico”,
di “ascolto emotivo” e di “ascolto attivo”. L’ascolto più difficile da cui si scappa: l’ascolto del dolore,
della violenza, della sessualità.
(Claudio Foti
16 – 17 NOVEMBRE 2018
La violenza sui bambini: da dove nasce e come si contrasta? Il processo d’intervento a tutela del
minore: prevenzione, rilevazione, segnalazione, indagine e trattamento. La madre di tutte le
violenze: la violenza psicologica. Indicatori, normative, linee guida.
(Sarah Testa)
18 19 GENNAIO 2019
Abuso sessuale. Indicatori, normative, linee guida. Educazione sessuale e prevenzione
dell’abuso sessuale sui bambini. L’ambivalenza della sessualità. Sessualità relazionale e sessualità
perversa. (Franca Vocaturi)
8-9 FEBBRAIO 2019
La violenza fisica e violenza assistita. Indicatori, normative, linee guida.
Trascuratezza ed abbandono: la ferita dei non amati.
Come far emergere la violenza sommersa ed aiutare a rompere il silenzio
(Martina Davanzo, Lorenza Chinaglia)

 

PER I COSTI CONSULTARE LA SCHEDA DI ISCRIZIONE 

 

L’EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA’ E ALL’AFFETTIVITA’ NEL RISPETTO DELLE PERSONE E DELLE EMOZIONI

 

Oggi, la sessualità è ormai ovunque. Molti bambini delle scuole elementari sanno che cos’è “You porn”. Il primo contatto con la sessualità arriva in media a 8 anni ma già un bambino di 5 è potenzialmente influenzabile da video e stimoli mediatici a sfondo sessuale che trasmettono spesso un’immagine perversa della sessualità, tendente ad oggettivare il corpo della donna. Non sarà meglio affrontare sul piano educativo la tematica della sessualità prima che lo faccia l’industria pornografica in modo perverso e distorto? Perché non fornire strumenti appropriati ai bambini per prepararli ad una dimensione sessuale che inevitabilmente, a partire dall’adolescenza,  risulterà molto coinvolgente e farà parte della vita di ogni persona?

L’educazione sessuale basata sul rispetto della persona e dei sentimenti mira a favorire la comunicazione all’interno della coppia, a costruire relazioni basate sul rispetto reciproco e sull’empatia, a riconoscere e contrastare gli stereotipi alla base delle discriminazioni di genere e quelli legati all’orientamento sessuale. Il modello prende le distanze sia dalle posizioni religiose integraliste che attaccano l’educazione sessuale in modo distorcente ed aprioristico, sia dai modelli di educazione sessuale che minimizzano lo spessore emotivo ed affettivo della sessualità e  negano la problematica comunicativa e relazionale della sessualità stessa.  L’educazione sessuale basata sul rispetto della persona e dei sentimenti può raccogliere le istanze più sensibili della cultura laica e di quella religiosa: ciò che conta è contrastare la china verso la sessualità perversa, dimostrando ai ragazzi che è possibile affrontare con il pensiero riflessivo e la relazione dialogica le tematiche sessuali.

I programmi di educazione sessuale ben impostati riescono ad aiutare le nuove generazioni a prepararsi a gestire gli incontri affettivi e sessuali con maggiore intelligenza emotiva e comunicativa, possono ritardare l’età del primo rapporto sessuale, ridurre la frequenza di attività non protette, incrementare l’uso di precauzioni per evitare gravidanze non volute e malattie a trasmissione sessuale.

Nonostante le trasformazioni culturali che si sono registrate,  gli atteggiamenti degli adulti sulla sessualità dei bambini e degli adolescenti rimangono spesso elusivi, ambivalenti, oscillanti tra forme di colpevolizzazione, di imbarazzo da un lato e l’indifferenza e il permissivismo dall’altro.  Dunque la sessualità, da promessa straordinaria di realizzazione e di intimità si trasforma paradossalmente in un ostacolo che crea incertezza e paralizza l’ascolto e la comunicazione, diventa per gli adulti qualcosa di particolarmente imbarazzante, non appena i soggetti in età evolutiva si avvicinano alla sessualità.

Tanto più la dimensione insopprimibile della sessualità viene pensata e “parlata” dai soggetti in età evolutiva in un clima di confronto e di rispetto, tanto più si riducono i rischi di agiti sessuali rischiosi o perverso.  L’educazione sessuale è un fattore di maturazione della persona attraverso l’integrazione dei bisogni fisici con i bisogni mentali, relazionali e comunicativi degli esseri umani.

La libertà sessuale è la capacità di non aver paura della sessualità e di saperla gestire con sensibilità e intelligenza emotiva, comprendendone le potenzialità di scambio di affetto e di piacere  e nel contempo i rischi di assenza di comunicazione o di sopraffazione.  In questo senso l’educazione alla sessualità può essere uno strumento importante di prevenzione delle più varie forme di abuso sessuale (familiare, extrafamiliare o on line) che minacciano le nuove generazioni.

Il corso di formazione vuole fornire strumenti operativi e competenze emotive e cognitive  per aiutare gli adulti nei diversi ruoli professionali e sociali a proporre con efficacia un modello di educazione sessuale, basato sull’approccio interattivo, integrato, trasformativo ed empatico, un modello elaborato dal Centro Studi Hansel e Gretel e verificato nel corso di quasi trent’anni di esperienza.

Destinatari

Psicologi, medici, operatori sociali, educatori, insegnanti, genitori  e tutte le figure professionali e volontarie a contatto con l’infanzia e con l’adolescenza.

 

Equipe docente

Claudio Foti, Nadia Bolognini, Sarah Testa, Martina Davanzo, Lorenza Chinagl

  

Programma

ORARIO: 9-17.30 per entrambe le giornate

19 – 20 OTTOBRE
La funzione della consapevolezza e dell’intelligenza emotiva. L’ascolto di sé e dell’altro. La teoria
delle 5 A (Ascolto, Apertura, Accoglienza, Attenzione, Accettazione). L“ascolto empatico”,
di “ascolto emotivo” e di “ascolto attivo”. L’ascolto più difficile da cui si scappa: l’ascolto del dolore,
della violenza, della sessualità.
(Claudio Foti)
16 – 17 NOVEMBRE 2018
Il modello di educazione alla sessualità basato
sul rispetto delle emozioni e delle persona.
​Approccio interattivo, trasformativo
ed empatico. 30 anni di esperienza.
Le tematiche d’interesse dei bambini e degli adolescenti.
(Martina Davanzo, Lorenza Chinaglia)
18 19 GENNAIO 2019
Abuso sessuale. Indicatori, normative, linee guida. Educazione sessuale e prevenzione
dell’abuso sessuale sui bambini. L’ambivalenza della sessualità. Sessualità relazionale e sessualità
perversa. (Franca Vocaturi)
16 – 17 FEBBRAIO
Le attivazioni e i giochi da proporre
nel gruppo-classe. La metodologia dell’intelligenza emotiva
Elaborazione emotiva e riflessiva. (Sarah Testa)

PER I COSTI CONSULTARE LA SCHEDA DI ISCRIZIONE 

 

PER INFORMAZIONI:

contattare la segreteria del Centro Studi

tel. 0116405537

mail. info@cshg.it