CRONACHE DI ABUSO di Claudio Foti

CRONACHE DI ABUSO di Claudio Foti

Scelgo di prendere due giorni a caso: sabato e domenica scorsi e di esaminare le agenzie stampa tipo Google alert sul tema dell’abuso sessuale. Le cronache, soprattutto quelle locali, si occupano marginalmente, ma continuamente di abuso sessuale sui bambini. Scopro che in due giorni si fa riferimento a casi di abusi sessuali su bambini agiti a Savona, a Rosignano Marittimo, in provincia di Perugia ed a Bologna da persone insospettabili: alcuni sacerdoti, un educatore, un carabiniere ed un caposcout. Ogni giorno si trovano notizie simili. Mentre scrivo questo pezzo esce in cronaca nazionale la notizia che undici persone, tra le quali un sacerdote, un allenatore di squadre di calcio giovanili ed un agente di polizia locale, sono state arrestate tra Lombardia ed Emilia con l’accusa di sesso a pagamento con minorenni nell’ambito dell’operazione dei carabinieri di Brescia che ha interessato, oltre alla provincia di Brescia, quelle di Bergamo, Milano, Pavia, Monza e Brianza, Parma. L’inchiesta è quella che ha portato all’arresto nelle scorse settimane anche di un uomo malato di Hiv che chiedeva rapporti non protetti ai ragazzini.

L’abuso sessuale – lo diciamo da decenni – è un fenomeno molto radicato nella nostra cultura e nella nostra società, fenomeno impensabile che suscita profonde difese al riconoscimento, fenomeno negato ed indicibile e proprio per questo fenomeno che tende a perpetuarsi.

Ecco la sintesi delle altre notizie che ho trovato nella mia ricerca che si è concentrata su due giornate scelte a caso.

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 (Il secolo XIX) Savona – Gli abusi  sessuali nel seminario di Savona c’erano stati. E la Curia, informata degli episodi, non era intervenuta in difesa dei ragazzi. Lo sostiene il gip Fiorenza Giorgi nella motivazione del decreto di archiviazione del procedimento che vedeva don Pietro Pinetto, ex rettore del seminario e parroco di Celle accusato di calunnia nei confronti di un ex seminarista che lo aveva denunciato.

Il giudice non ha nascosto come le indagini abbiano fatto emergere elementi di prova che «confermano gli abusi» e rileva che «la Curia si è preoccupata di salvare le apparenze invece di pensare a quei ragazzi che, tra l’altro, rappresentavano il futuro della chiesa stessa».

(Toscana Media news). ROSIGNANO M.MO — Educatore in manette per violenza sessuale. Secondo le accuse avrebbe abusato di tre ragazzine. L’uomo, di Castigliocello, lavorava in un Comune della provincia di Pisa. Lo hanno arrestato con accuse pesantissime. A finire in manette per abusosessuale su tre adolescenti è un educatore di 47 anni residente a Castiglioncello, frazione del Comune di Rosignano Marittimo. L’uomo si trova ai domiciliari.

L’indagine dei carabinieri si è conclusa ieri, mercoledì 3 febbraio: a firmare l’ordinanza è stato il giudice per le indagini preliminari Antonio Del Forno. Secondo l’accusa, il 47enne avrebbe molestato a più riprese le ragazzine della casa famiglia in cui lavorava, una struttura situata fra la provincia di Pisa e quella di Livorno. Secondo le prime rivelazioni, sarebbero stati gli stessi operatori della casa famiglia a sospettare gli abusi e innescare le indagini.

Il Messaggero (Umbria). Un carabiniere di 53 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale, concussione e adescamento. Il sottufficiale era di servizio in una stazione della provincia di Perugia. Dopo la prima denuncia dei fatti (l’adescamento di una minore), è stato trasferito in un’altra sede.
Le indagini condotti con grande attenzione dei colleghi hanno fatto venire alla luce una situazione molto più pesante tanto che il pm Michele Adragna ha chiesto è ottenuto l’arresto. Il carabiniere si trova agli arresti domiciliari da venerdì mattina. Il brigadiere è stato sospeso dal servizio e ora rischia un pesante provvedimento disciplinare.

(Il secolo d’Italia). Bologna. Arrestato un capo scout che adescava minori per i incontri sessuali. Un capo scout di 24 anni impegnato nel volontariato e residente a Bologna è stato arrestato a Treviso dalla Polizia postale dell’Emilia Romagna e poi sottoposto all’obbligo di dimora perché adescava mi noriper incontri a sfondo sessuale. Il capo scout, uno studente universitario di Padova che vive a Bologna, utilizzava i profili Facebook e Whatsapp per adescare preadolescenti cercando di combinare poi con loro incontri a sfondo sessuale.
Due mesi fa il capo scout aveva organizzato un appuntamento a Treviso con un ragazzino del posto, che ha poi incontrato nella sua stanza. Dopo averlo pedinato, la polizia lo ha arrestato grazie all’aiuto dei genitori della vittima, una coppia di Bologna dalla cui denuncia erano poi scattate le indagini. I due genitori si erano insospettiti peri contatti virtuali anomali che il figlio 12enne teneva con due adulti, uno dei quali il capo scout. Durante le attività investigative, gli agenti hanno denunciato anche l’altro adulto, un metalmeccanico 48enne di Taranto, residente a Modena, con precedenti per pornografia minorile e abuso su minori.