I GIGANTI E LA BAMBINA di Claudio Foti

I GIGANTI E LA BAMBINA di Claudio Foti

Una grande scultura di bambina seduta, che guarda figure appena abbozzate di uomini. Quest’ultime accennano un movimento dando le spalle alla bambina, generando un forte contrasto. I giganti sono piccoli e la bambina è gigante.

E’ una performance live che verrà allestita dal 28 maggio in Russia, a san Pietroburgo, da due pittori italiani, Landolfi (Pandu) e Tomassetti, all’interno di una mostra dal titolo “I giganti e la bambina” che ha come tema guida il rapporto tra adulto e bambino.

Scrive Infooggi: “Il titolo del progetto internazionale è “Innocenze violate”, un argomento drammatico di strettissima attualità, portato nelle opere in modo discreto, per affrontare le delicate problematiche dell’infanzia. Una forte denuncia sociale sui temi dell’abuso e della perdita di innocenza. L’infanzia porta con sé un mondo ricco di emotività che nelle opere genera forti contrasti, tra campiture geometriche e figure vitali.”

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Nella mostra i giganti saranno definiti come tali anche con un contrasto di volume dato dalla presenza di piccoli giocattoli, automobili, carri armati e animali. Emergerà la ristrettezza dello sguardo adulto in contrasto con l’ampiezza potenziale di una mente infantile.

Leggiamo su Infooggi:“Verranno costruite scene pittoriche che Pandu distruggerà, frammentando il colore nel suo stile. Nella fase successiva Tomassetti aggiungerà altre forme e colori che trasformeranno ulteriormente il soggetto. Pandu terminerà l’opera con un intervento finale. Questo processo è la metafora della trasformazione di un essere umano che perde la sua innocenza per un naturale processo di crescita o per atti violenti che lo forzano a diventare adulto. L’arte evoca, denuncia e sublima tutti i processi umani. Il filo rosso dell’evento è la minaccia che incombe su tutto il mondo dell’infanzia. Il tema ha forte valenza morale, ma nel suo sviluppo artistico si trasforma in valore formale per celebrare la specificità dell’infanzia e la sua fragilità. L’infanzia è il nodo strutturale dell’umanità: la continuità culturale. Tutto ciò che avviene nella vita di un bambino si riflette sullo sviluppo delle nuove generazioni.”

La mostra evidenzia come l’attenzione alla centralità della relazione adulto- bambino con i suoi effetti salutari o nocivi, sollecitanti o distruttivi è un segno dei tempi. Questa attenzione è al centro di una crescente riflessione culturale, psicologica, scientifica ed anche artistica. Le potenzialità insite nella relazione adulto-minore possono risultare straordinariamente strutturanti e benefiche, oppure, all’opposto, straordinariamente destrutturanti e traumatiche a seconda delle circostanze e delle situazioni. I bambini possono sopravvivere e fiorire grazie alla relazione adulto-minore oppure, all’opposto, possono essere distrutti ed appassire a causa di quella stessa relazione: ovviamente sono possibili tutte le infinite varianti intermedie.

La positività o la negatività delle relazioni adulto-minore possono incidere in modo determinante nell’evoluzione di un individuo, nel funzionamento di un’istituzione, nella qualità della vita di una comunità sociale. Un clima relazionale fra adulti e minori dove circolano comprensione, rispetto, amore e senso della realtà, permette ad un soggetto in età evolutiva di sviluppare le proprie risorse, il senso di sicurezza, la capacità di affetto e di adattamento, la creatività; permette ad un’istituzione per minori di funzionare secondo la propria finalità di educazione, di tutela, di cura; permette alla società di prevenire nel modo più efficace le varie forme di tossicodipendenza, di criminalità e di comportamenti dissociali.