
13 Apr IL SENATORE PILLON E LA SUA CACCIA ALLE STREGHE: QUANDO IL DIVERSO GENERA PAURA
Di Viola Salis
«Tremate, tremate, le streghe son tornate!» ecco cosa grida a gran voce il neo eletto senatore leghista Simone Pillon, che accusa una scuola elementare del Bresciano, a Mocasina, di impartire lezioni di stregoneria ai suoi alunni. In particolare, a generare l’indignazione del senatore sembrerebbe essere la lettura di un libro sulla magia, durante una lezione, da parte della scrittrice e cantastorie Ramona Paranzan. Secondo una rivista di matrice cattolica, La Nuova BQ, i bambini sarebbero stati costretti a bere pozioni magiche, a invocare gli spiriti e a dipingersi alcuni simboli sulle braccia. La notizia è stata riportata da L’Espresso, con un’intervista a Sabina Stefano, la preside della scuola, nella quale dichiara di volersi muovere per vie legali. La dirigente scolastica chiarisce la faccenda sostenendo si tratti di un progetto interculturale, promosso dalla biblioteca civica e finanziato dal Comune, del quale sia il consiglio d’istituto che i genitori erano al corrente. Il progetto in questione prevede uno spazio dedicato alle “Fiabe e racconti dal mondo”, dall’Afghanistan al Pakistan. «L’obiettivo principale – afferma Sabina Stefano nell’intervista riportata su L’Espresso – era la conoscenza di cultura altra rispetto quella occidentale, importante per il futuro dei bambini».
Nel piano era inoltre prevista l’interpretazione e la drammatizzazione teatrale delle fiabe prese in esame. La scrittrice Ramona Paranzan si sarebbe vestita con il costume tipico solo con l’obiettivo di far conoscere usanze di altre culture. Nonostante ciò Simone Pillon minaccia sul suo profilo face book: «Nelle scuole della mia Brescia, dopo il Gender, sono arrivati a imporre la stregoneria, ovviamente all’insaputa dei genitori. Appena insediato farò una interrogazione parlamentare su questa vergognosa vicenda, perché è la Costituzione a garantire il diritto dei genitori, e solo dei genitori, a educare i propri figli». Dunque il neo senatore leghista intende trattare, nel 2018, il tema della stregoneria.
Pillon non è nuovo a queste “battaglie ideologiche”: è noto per essere il braccio destro di Massimo Gandolfini, tra gli organizzatori del “family day”, relatore di innumerevoli convegni “anti-gay”, nonché fortemente contrario alla legge sulle unioni civili.
La domanda sorge spontanea: perché il senatore Pillon teme usi e costumi di altri Paesi al punto da sentire la necessità di intervenire, portando la questione in Parlamento?
La vicenda della scuola di Mocasina ci porta a riflettere, ancora una volta, su quanto il diverso generi paura. Talvolta ciò che ci sfugge, che non capiamo, che non riusciamo a vedere in modo nitido, arriva a rappresentare una potenziale minaccia alla nostra integrità e alla nostra persona. Questo può poi sfociare in disprezzo e in odio verso quella situazione o persona che in quel preciso momento rappresenta per noi un pericolo. L’ignoranza alimenta la paura che a sua volta alimenta altra ignoranza.
In che modo la vicenda appena riportata si collega al “mondo della psicologia”?
In primo luogo, è importante sottolineare che la paura rappresenta una delle emozioni primarie, ed è presente fin dalla nascita. Si tratta di un sistema adattivo che regola il rapporto tra ambiente e organismo, in modo da garantire la sopravvivenza di quest’ultimo, attivandosi nel momento in cui percepiamo uno stimolo come potenzialmente dannoso. Per cui, comunemente, la paura è ritenuta funzionale, mentre la fobia è ritenuta patologica. Quest’ultima si manifesta quando non è presente una reale minaccia e si rende evidente attraverso una paura estrema, irrazionale e spropositata verso qualcosa o qualcuno che, in realtà, non costituisce un pericolo. Tra le tante fobie, esiste anche quella per il diverso: ed è esattamente questo il tipo di fobia da cui sembra essere colpito il neo senatore Simone Pillon. Le fobie irrazionali e insensate, come la xenofobia e l’omofobia, si alimentano in tanti modi, in quanto la società è spesso diffidente nei riguardi delle diversità, al punto tale da ritenerle pericolose. L’assenza di fiducia riguarda tutte le minoranze portatrici di valori nuovi o diversi, poiché vengono considerate come una minaccia per i “valori convenzionali”. Queste credenze sono spesso accompagnate da atteggiamenti ostili quali odio, discriminazione, avversione e razzismo e da una tutta una serie di comportamenti violenti e aggressivi come la segregazione, le violenze fisiche e psicologiche, il rifiuto, l’abbandono e il confinamento delle minoranze etniche in luoghi periferici e isolati.
Ciò che non conosciamo spesso ci spaventa, ci terrorizza, tanto da temere per noi conseguenze disastrose, ma è solo attraverso una maggiore conoscenza, attraverso uno sguardo più curioso ed attento che possiamo renderci conto che il diverso, visto da vicino, non fa poi così paura. Questo voleva essere uno degli obiettivi della preside della scuola del Bresciano, per fornire ai bambini l’occasione di conoscere i modi di vivere di diverse culture. Ma il senatore Pillon ha preferito dare un’interpretazione alquanto surreale dell’accaduto, privandosi della possibilità di provare a capire le ragioni della dirigente Stefano e della scrittrice Paranzan. Un vero peccato, perché si sarebbe ben presto reso conto che da temere, in realtà, c’è solo l’ignoranza.