Indirizzi di terapeuti. FAQ: Come faccio a trovare un terapeuta che sia adatto a me? di Alice Miller

Indirizzi di terapeuti. FAQ: Come faccio a trovare un terapeuta che sia adatto a me? di Alice Miller

Indirizzi di terapeuti

Martedì, 20 maggio 2008

 

Se sapessi di terapeuti abbastanza rispettosi da rispondere alle vostre domande; abbastanza liberi da mostrare la loro indignazione sul comportamento dei vostri genitori verso di voi, abbastanza coraggiosi per accompagnarvi con empatia quando voi esprimete la vostra rabbia bloccata nel vostro corpo per decenni; abbastanza bene informati in modo da non fare sermoni su “dovete dimenticare”, il perdono, la meditazione e il “pensiero positivo”; abbastanza onesti da non volervi addormentare con parole vuote come “spiritualità” quando hanno paura della vostra storia tragica, io sarei lieta di darvi i loro nomi, indirizzi e telefono. Ma non li conosco.

Quando apro internet, trovo una valanga di offerte esoteriche, religiose, settarie, commerciali o pratiche manipolatrici nocive per il corpo, in ogni caso non quello che io cerco.

Nella speranza che vi siano terapeuti che offrono un serio e sistematico confronto con la realtà della propria infanzia e un aiuto senza ingannarvi, vi propongo con la mia lista FAQ uno strumento per la vostra ricerca.

Se i terapeuti si rifiutano di rispondere alle vostre domande, avete guadagnato, almeno, tempo e denaro.

Se avete conservato il timore del bambino, il terrore in cui ha vissuto, è comprensibile che oggi abbiate paura a porre domande ai terapeuti, ma ciò non significa che le vostre domande non siano importanti ed essenziali, lo sono senza ombra di dubbio.

Alice Miller

 

FAQ: Come faccio a trovare un terapeuta che sia adatto a me?

Tradotto dall’inglese da Christine Lecoutre

 

So quanto sia difficile trovare il giusto terapeuta ma tuttavia penso che sia possibile se voi comprendete i vostri bisogni.

Quindi io cerco qui di rispondere ad alcune questioni che possono incoraggiarvi a verificare l’atteggiamento di colui che si candida ad essere il vostro terapeuta, ma chiedo gentilmente di prendere in considerazione questo testo come un primo progetto e non esitate a fare aggiunte o commenti. (Ho deciso di parlare del terapeuta e della persona che lo cerca al femminile, ma naturalmente queste indicazioni valgono per entrambi i sessi)

1. Di che cosa ho bisogno per superare il mio problema?

Lei ha bisogno di una persona onesta, empatica, che l’aiuti a prendere sul serio la conoscenza del suo corpo, una persona che sia già riuscita a fare la stessa cosa per se stessa perché ha avuto la fortuna di trovare il tipo di aiuto che lei ora sta cercando.

2. Come faccio a sapere la terapeuta è questo tipo di persona?

Facendo molte domande.

 

3. Questa idea mi spaventa. Perché non oso fare domande?

Come bambina lei e stata probabilmente punita per aver fatto domande, perché queste domande sono state in grado di scuotere i suoi genitori nella loro posizione di potere. Le sue domande sono state spesso ignorate, oppure le hanno mentito, invece di rispondere la verità. È stato molto doloroso per lei. Ora teme che questo accada di nuovo. È possibile che lei non venga compresa o che le sue domande facciano scattare i timori e le difese della terapeuta, ma ora lei non è più quella bambina senza difese che non ha avuto scelta. Lei può andarsene e trovare un’altra terapeuta. Il bambino non poteva andarsene, allora ha provato a modificare il comportamento dei suoi genitori, alcune persone continuano a farlo (simbolicamente) per tutta la vita.

Ma come adulto ha una scelta. È possibile, con il sostegno di questo forum, riconoscere le bugie, la pedagogia perniciosa, le difese. Basta che lei prenda sul serio ciò che ascolta, non neghi il suo malessere e non speri di cambiare questa persona (la madre) in seguito. Voi non la cambierete. Avrà bisogno di terapia lei stessa e questo non dovrebbe essere a vostro carico.

 

4 – Mi sento in colpa a causa della mia diffidenza. Se non posso dare fiducia non potrò mai trovare ciò che è adatto a me.

La sua diffidenza ha una storia e dunque ha bisogno di una comprensione MOLTO PARTICOLARE. La persona che si prese cura di lei quando era una bambina non meritava la sua fiducia e quella bambina che lei era l’ha percepito molto bene, perché il suo corpo sapeva la verità. Non poteva costruire la fiducia. Ora date fiducia ai segnali che invia il vostro corpo. È il bambino silenzioso che si esprime, che comincia a parlare e che ha bisogno della vostra verità. Se non si sente bene con qualcuno, prenda sul serio i suoi sentimenti, non insista, non cerchi di capire. Una volta che si sentirà veramente capita profondamente, il suo corpo lo saprà immediatamente e chiaramente. Sarà rilassata senza esercizi.

 

5 – Che cosa rischio nel fare domande fin dall’inizio?

Niente. Si può solo vincere. Se la risposta è incompleta o molto ostile o di difesa, è possibile risparmiare tempo e denaro in partenza. D’altro canto, se la risposta che si ottiene è soddisfacente, si senta incoraggiata a chiedere di più. E questo è ciò che si dovrebbe fare.

 

6 – Che tipo di domande sono autorizzata a porre?

Tutto ciò che lei vuole sapere. Ma non dimentichi di domandare alla sua futura terapeuta della sua infanzia e della sua formazione. Dove si è formata, che cosa le è stato utile, che cosa non lo è stato? Come si sente rispetto ai suoi fallimenti, ha la libertà di vedere ciò che è stato ingiusto o protegge le persone che l’hanno ferita? Minimizza i danni subiti? È stata picchiata da bambina? Come valuta questa esperienza? È davvero consapevole delle conseguenze delle percosse sulla sua vita adulta, o nega la loro importanza? Evita di confrontarsi con la propria sofferenza?

In quest’ultimo caso, farà tutto il possibile per ridurre al silenzio anche lei, anche se non in modo esplicito.

 

7 – È un buon segno se ha letto “Il dramma del bambino dotato” di Alice Miller?

Questo non significa nulla. Chiedetele ciò che ha provato dalla lettura di “Per il tuo bene” e di altri libri, chiedetele la sua opinione critica. Che cosa l’ha personalmente aiutata, che cosa non è servito? Quale è secondo lei il principale fattore di guarigione? È in grado di provare profonde emozioni o preferisce una analisi intellettuale e mantenere una certa distanza? Può anche darsi che voi troviate questo atteggiamento tra terapiste che lavorano in terapia primaria. Vi fanno sentire bambini indifesi per anni e anni in modo che possano “aiutarvi”, ma senza essere esse stesse capaci di sentire la loro sofferenza e confrontarsi onestamente con la loro storia.

Potrebbe finire dipendente da loro e dal suo sentimento di rabbia impotente e immutabile contro i suoi genitori, senza essere in grado di sbarazzarvi delle sue emozioni dolorose.

Un buon terapeuta dovrebbe aiutarla a trovare e soddisfare i suoi bisogni, trascurati per così tanto tempo. Il bisogno di esprimersi liberamente, di essere capite, rispettate e prese sul serio. Quando lei inizia a cercare la soddisfazione di queste esigenze e a proteggere la bambina che è in lei, la rabbia e odio la lascerà, essi si dissolveranno. La rabbia e l’odio sono segnali di allarme, che derivano, a mio parere, dalla negligenza e dal disprezzo dei genitori, ma non hanno in sè alcuna caratteristica terapeutica.

 

8 – Non sono intrusiva quando faccio tante domande?

Per nulla. Abbiamo il diritto di essere sufficientemente informati e la terapeuta deve avere il coraggio, coscienza e onestà per rispondere adeguatamente; se non lo fa non è la persona giusta per noi.

 

9 – Con queste premesse non andrò alla ricerca di un ideale che non esiste?

Penso di no. So che l’onestà, di coscienza, di compassione, di coraggio e di trasparenza esistono. Perché non dovremmo aspettarci queste qualità da un terapeuta?

 

© 2008 Alice Miller – tutti i diritti riservati

 ________________________________________________________________________________

Adresse de thérapeutes

mardi 20 mai 2008

Si je connaissais des thérapeutes assez respectueux pour répondre à vos questions; assez libres pour montrer leur indignation sur les comportements de vos parents envers vous; assez courageux pour vous accompagner avec empathie quand vous exprimez votre rage bloquée dans votre corps depuis des décennies; assez bien informés pour ne pas faire des sermons sur “vous devez oublier”, le pardon, la méditation et les “pensées positives”; assez honnêtes pour ne pas vouloir vous endormir avec des mots vides comme “spiritualité” quand ils ont peur de votre histoire tragique – je serais heureuse de vous donner leurs noms, adresse et téléphone. Mais je ne les connais pas.

Quand j’ouvre Internet, je trouve une avalanche d’offres ésotériques, religieuses, sectaires, commerciales ou des pratiques manipulatrices dangereuses sur le corps, en tout cas pas ce que je cherche.

Dans l’espoir qu’il existe aussi des thérapeutes qui proposent une confrontation sérieuse et systématique avec la réalité de la propre enfance et une assistance sans vous leurrer, je vous propose avec ma liste FAQ les outils pour votre recherche.

Si les thérapeutes refusent de répondre à vos questions, vous gagnez, au moins, du temps et de l’argent.

Si vous avez gardé la crainte de l’enfant sous terreur que vous étiez, quand vous posez des questions aujourd’hui aux thérapeutes, votre peur est compréhensible mais cela ne veut pas dire que vos questions ne sont pas importantes et essentielles, elles le sont sans aucun doute.

 

Alice Miller

 

FAQ : Comment trouver le/la thérapeute qui me conviendra?

Traduit de l’anglais par Christine Lecoutre

 

Je sais comme il est difficile de trouver le bon thérapeute mais néanmoins je pense que c’est possible si vous connaissez vos besoins. Alors, j’essaie ici de répondre à quelques questions qui peuvent vous encourager à vérifier l’attitude du candidat qui pourrait être votre thérapeute mais je vous prie de bien vouloir considérer ce texte comme un premier jet et de ne pas hésiter à y faire ajouts ou commentaires. (J’ai décidé de parler du thérapeute et de la personne qui en cherche un comme étant deux femmes mais bien sûr les deux genres sont ici signifiés.)

 

1. De quoi ai-je besoin pour surmonter ma difficulté ?

Vous avez besoin d’une personne honnête, empathique, qui vous aide à prendre au sérieux la connaissance de votre corps, une personne qui ait déjà réussi à en faire de même pour elle- même parce qu’elle a eu la chance de trouver le type d’aide que vous recherchez.

 

2. Comment puis-je savoir si une thérapeute est ce genre de personne ?

En posant beaucoup de questions.

 

3. Cette idée m’effraie. Pourquoi est-ce que je n’ose pas poser de questions ?

Etant enfant, vous avez probablement été punie pour avoir posé des questions parce qu’elles ont pu ébranler vos parents dans leur position de pouvoir. Vos questions furent souvent ignorées ou on vous mentait au lieu de répondre la vérité. C’était très douloureux pour vous. Maintenant vous craignez que cela ne se reproduise. Il se PEUT que vous ne soyez pas comprise ou que vos questions déclenchent les peurs et les défenses d’une thérapeute mais vous n’êtes plus désormais cette enfant sans défenses et qui n’avait pas le choix. Vous pouvez partir et chercher une autre thérapeute. L’enfant ne pouvait pas partir, alors il essayait de changer ses parents, certaines personnes le font (symboliquement) leur vie durant. Mais en tant qu’adulte, vous avez le choix. Vous pouvez, avec le soutien du forum, reconnaître les mensonges, la pédagogie pernicieuse, et les défenses. Il vous suffit de prendre au sérieux ce que vous entendez, ne pas nier votre malaise et ne pas espérer changer la personne (le parent) plus tard. Vous ne la changerez pas. Elle aura besoin de thérapie elle-même et ceci ne devrait pas être votre travail aussi longtemps que c’est VOUS qui payez les honoraires.

 

4. Je me sens coupable de ma méfiance. Si je ne peux faire confiance, je ne pourrai jamais trouver ce qui est bon pour moi.

Votre méfiance a une histoire et vous avez donc besoin d’une compréhension TOUTE PARTICULIERE. La personne qui s’occupait de vous lorsque vous étiez enfant ne méritait pas votre confiance et cette enfant que vous étiez l’a très bien ressenti parce que son corps connaissait la vérité. Elle ne pouvait développer la confiance. Désormais, faites confiance aux signaux que vous envoie votre corps. C’est l’enfant silencieux qui s’exprime, qui commence à parler et qui a besoin de votre véracité. Si vous ne vous sentez pas bien avec une personne, prenez votre ressenti au sérieux, ne le repoussez pas, essayez de le comprendre. Une fois que vous vous sentirez vraiment, profondément comprise, votre corps vous le fera savoir immédiatement et clairement. Il sera détendu sans exercice particulier.

 

5. Qu’est- ce que je risque à poser des questions dès le début ?

Rien. Vous ne pouvez que gagner. Si la réponse est hostile ou très incomplète ou défensive, vous pouvez gagner du temps et de l’argent en partant. D’un autre côté, si la réponse que vous recevez est satisfaisante, vous vous sentirez encouragée à en demander davantage. Et c’est ce que vous devriez faire.

 

6. Quel genre de questions suis-je autorisée à poser ?

Tout ce qui vous interroge. Mais surtout n’oubliez pas de questionner la candidate qui pourrait être votre thérapeute à propos de son enfance et de sa formation. Où s ‘est-elle formée, qu’est-ce qui l’a aidée, qu’est-ce qui ne l’a pas aidée ? Comment se sent-elle par rapport à ses échecs, a-t-elle la liberté de voir ce qui n’était pas juste ou est-ce qu’elle protège les personnes qui l’ont blessée ? Est-ce qu’elle minimise les dommages ? Etait-elle battue enfant ? Comment évalue-t-elle cette expérience ? Est-elle vraiment consciente de ses conséquences sur sa vie d’adulte ou est-ce qu’elle nie son importance ? Evite-t-elle de se confronter à sa propre souffrance ? Dans ce dernier cas, elle fera tout ce qu’elle pourra pour vous réduire au silence, pas toujours de façon évidente.

 

7. Est- ce un bon signe si elle me dit qu’elle a lu Le drame de l’enfant doué d’Alice Miller ?

Ca ne veut rien dire. Demandez-lui ce qu’elle a RESSENTI à la lecture de C’est pour ton bien et des autres livres, demandez-lui son avis critique. Qu’est-ce qui l’a aidée, qu’est-ce qui ne l’a pas aidée ? Quel est selon elle le facteur le plus guérisseur ? Est-elle capable de sentiments profonds ou préfère-t-elle une analyse intellectuelle pour garder une certaine distance ? Il se peut même que vous trouviez ceci chez les thérapeutes qui travaillent en thérapie primale. Ils vous font ressentir l’enfant impuissant pendant des années et des années pour vous ” aider ” mais il yen a qui ne sont pas eux-mêmes prêts à ressentir leurs douleurs et se confronter honnêtement avec leurs histoires. Alors vous pourriez finir dépendant d’eux et de vos sentiments de rage impuissante et immuable contre vos parents sans être capable de vous libérer de vos émotions pénibles. Une bonne thérapeute doit vous aider à trouver et à combler VOS PROPRES besoins, négligés pendant tant de temps. Des besoins de libre expression, d’être comprise, respectée et prise au sérieux. Quand vous commencez à chercher la satisfaction de ces besoins et à protéger l’enfant, la rage et la haine vous quitteront, elles s’estomperont. Elles sont des signaux d’alarme, elles répètent à mon avis la négligence et le mépris parental.

 

8. Ne suis-je pas intrusive quand je pose autant de questions ?

Pas du tout. Nous avons le droit d’être suffisamment informée et elle doit avoir le courage, la conscience et l’honnêteté de nous répondre d’une manière adéquate sinon elle n’est pas la bonne personne pour nous.

 

9. Dans cette position, ne suis-je pas alors à la recherche d’un idéal qui n’existe pas ?

Je ne pense pas. Je sais que l’honnêteté, la conscience, la compassion, le courage et l’ouverture EXISTENT. Pourquoi ne devrait-on pas attendre ces qualités de la part d’un thérapeute ?

 

© 2008 Alice Miller – tous droits réservés. Mentions légales