La cura di sé e Ia gestione delle emozioni. Fattori di resilienza dell’operatore

La cura di sé e Ia gestione delle emozioni. Fattori di resilienza dell’operatore

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Proponiamo un ciclo di 3 seminari, ciascuno una sua specificità, collegati dal “filo rosso” della cura di sé, intesa come impegno non autocentrato e fine a se stesso, bensì collegato ed isomorfo rispetto alla cura degli altri.

Inizieremo con un seminario concentrato sull’ascolto di sé e dell’altro, cioè sulla capacità di restare a contatto con la propria soggettività nella psicoterapia, nella relazione di aiuto, nel lavoro educativo e sociale con persone a disagio. La finalità è la comprensione di come il rispetto di sé, la stabilità, la sintonia con la propria vita emotiva, il benessere dell’operatore, sono elementi decisivi e trasformativi nell’intervento di aiuto e di cura nei confronti dei soggetti più sofferenti o disturbati.

Il benessere degli operatori è stato da sempre colpevolizzato, come se la capacità di amare e di donare agli altri debba presupporre l’autosacrificio. Si tratta oggi di sperimentare e di capire un’altra prospettiva. Il momento centrale del percorso è costituito da due giornate dove è possibile sperimentare in prima persona e comprendere in modo vivo ed attivo un arco di metodologie e tecniche che sviluppano la capacità dell’operatore di essere centrato su di sé e nel contempo aperto agli altri e che favoriscono la compassione e il benessere degli operatori come fattori per ridurre lo stress ed aumentare l’efficacia del loro intervento.

Il ciclo si conclude con un seminario sull’ascolto di sé e sul benessere dell’operatore impegnato nella conduzione di gruppo. Non c’è individuo senza socialità, non c’è individuo senza gruppo. L’individuo ha bisogno del gruppo, per essere sostenuto, per giocare, per imparare, per crescere. La mente dell’individuo ha una dimensione gruppale, porta in sé tante voci e tante istanze. La crescita dell’individuo transita, si comprime o si alimenta attraverso i gruppi: la famiglia, la scuola, il gruppo dei pari, l’ambito lavorativo. Occorre imparare a comprendere, vivere, condurre il gruppo, a star bene nel gruppo anche quando se ne porta la responsabilità. Per esprimere la propria creatività individuale al servizio del gruppo e per arricchirsi attraverso le sue potenzialità creative.

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sabato 29 marzo 2014  – dalle 9,30 alle 17,30
1. L’autopercezione, la cura di sé e la competenza emotiva per affrontare la sofferenza

L’ascolto di sé, la capacità di prendersi cura delle proprie emozioni e di mantenere il contatto con il momento presente rappresentano strumenti fondamentali dell’operatore per affrontare le casistiche più difficili e stressanti. Esistono problematiche nei soggetti sofferenti che determinano negli operatori forme di bum out o di evitamento difensivo che finiscono per compromettere l’efficacia dell’intervento. Risulta indispensabile, per la resilienza dell’operatore, la capacità di stare a contatto con i sentimenti e con i contenuti che compaiono di volta in volta. Fondamentale è imparare a condividere il dolore e l’impotenza, senza perdere la fiducia, coltivando anzi la compassione e la speranza e sviluppando la consapevolezza e l’attenzione al momento presente, alla dimensione del “qui ed ora” con un atteggiamento di accettazione e di benevolenza verso il Sé. Sono fondamentali le indicazioni che provengono dalla Mindfulness, dall’ACT (Terapia dell’Accettazione e dell’impegno), alla Terapia centrata sulla compassione, dall’EMDR, dalla Terapia senso-motoria. La crescita della capacità di percepire e di accettare benevolmente quanto avviene nel Sé risulta fondamentale per reggere lo stress e per migliorare la sensibilità nei confronti dei soggetti traumatizzati, di coloro che affrontano situazioni di lutto o malattia, dei bambini e degli adulti, portatori di malessere, che necessitano di un forte aiuto clinico, educativo o sociale.

Claudio Foti, La cura di sé come fattore di resilienza dell’operatore
Fabio Veglia, L’autopercezione e l’ascolto di sé nella psicoterapia
Nadia Bolognini, L’ascolto di sé e l’ascolto dell’altro con i soggetti traumatizzati
 

sabato 10, domenica 11 maggio 2014  – dalle 9,30 alle 17,30
2. La compassione di sé e il benessere dell’operatore come fattore della cura

Si tratta di un percorso culturale, ma anche e soprattutto esperienziale che consente apprendere tecniche per la cura di sé, di imparare strade per rendere il lavoro delle équipe più armonico con i bisogni degli operatori, di verificare come compassione di sé e compassione verso l’altro, accettazione di sé e accettazione dell’altro, benessere del soggetto ed altruismo non solo risultano conciliabili, ma devono essere conciliati per un intervento clinico, sociali, educativo coerentemente trasformativo.

Si parte da una riflessione sulle qualità mentali della consapevolezza, dell’attenzione, della compassione e dell’accettazione In particolare merita approfondimento il tema della compassione, che oggi non è più un tema riservato alle discussioni etiche o filosofiche essendo investito da una forte interesse da parte della riflessione scientifica.

La compassione verso il sé è un concetto più ampio ed integrativo rispetto al concetto di autostima, perché comprende il rispetto della propria fragilità e dei propri limiti ed errori e perché sollecita l’empatia verso il sé con responsabilità e senza autogiustificazione con una forte interconnessione con gli altri. La compassione autentica va a beneficio non solo del destinatario, ma del soggetto che la vive e risulta un fondamentale fattore di resilienza, di autoprotezione e di stabilizzazione dell’operatore che si prende cura degli altri.

Attraverso un percorso originale vengono sperimentate ed elaborate su un piano emotivo e riflessivo un arco di metodologie che permettono di verificare la centralità vitale delle dimensione del ridere e del piangere (yoga della risata, psicodramma …), che consentono di incontrare e di valorizzare aspetti significativi della propria vicenda umana e professionale (autobiografia), che favoriscono la capacità di attenzione consapevole al momento presente, di concentrazione e stabilità (mindfulness), di autoregolazione delle emozioni (intelligenza emotiva)

Claudio Foti, La compassione di sé e il benessere dell’operatore come fattore della cura
Velio Degola, Lo Yoga della risata ed altre tecniche
Roberto Bianco, Anna Maltese, L’autobiografia come cura di sé

 

sabato 7 giugno 2014  – dalle 9,30 alle 17,30
3. La conduzione di gruppo per la gestione e lo sviluppo delle risorse emotive e il benessere del conduttore

La conduzione di gruppo è un tema su cui da circa vent’anni il Centro Studi Hansel e Gretel ha accumulato esperienza sia con bambini che con adulti, sia con genitori che con operatori, sia con professionisti psico-sociali che con quelli dell’area sanitaria e con le forze dell’ordine, sia in ambito terapeutico che in ambito formativo, sia con le vittime che con gli autori di reato. Presentiamo in questo seminario le linee guida per la conduzione dei gruppi secondo la nostra metodologia.

L’originalità della nostra metodologia si fonda sul rispetto di tutte le emozioni e delle emozioni di tutti, sull’attivazione e sull’interazione dei partecipanti attraverso il gioco, sul riconoscimento e sulla condivisione dei vissuti che si sviluppano nel qui ed ora nel procedere, collettivo e circolare dell’elaborazione emotiva e riflessiva del gruppo. Fondamentale è la soggettività del conduttore e la sua formazione: solo in un gruppo si può imparare a condurre un gruppo: per meglio insegnare (contesto didattico), per meglio imparare (contesto formativo), per meglio curare (contesto d’aiuto), per meglio operare (contesto organizzativo). Al di là dei differenti contesti e dei suoi diversi obiettivi, il gruppo diventa una risorsa per la resilienza del singolo di fronte alla sofferenza e di fronte ai compiti di sviluppo che si trova di fronte. L’apertura, l’accoglienza, l’accettazione, l’ascolto sono quattro “A” fondamentali per la conduzione di gruppo e presuppongono nel conduttore uno stato mentale di contatto con sé stesso e di benessere.

Sabrina Ghiberti, conduzione di gruppo, ascolto e intelligenza emotiva
Claudio Bosetto, il gruppo nella scuola e nell’educazione: aprire uno spazio per le persone
Laura Ferro, accogliere e condividere: quando il gruppo si confronta sull’affettività e la sessualità
Francesca Pierattelli, accettare il conflitto per trasformarlo: il gruppo e la mediazione
Claudio Foti, le linee guida per la conduzione di gruppo

 

SEDE

Torino

 

COSTI

1° seminario: 100 Euro (81,96 Euro + iva 22%)

2° seminario (due giornate): 180 Euro (147,54 + iva 22%)

3° seminario: 100 Euro (81,96 Euro + iva 22%)

i 3 seminari 350 Euro (286,89 + 22%)

 

INFORMAZIONI

Centro Studi Hansel e Gretel Onlus
Corso Roma 8,10024 Moncalieri (TO),
tel: 011 6405537,  mail: info@cshg.it

apertura: da lunedì al venerdì  dalle ore 9:00 alle ore 16:00

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