
02 Gen LA PETIZIONE DI ROCCO SIFFREDI PER L’EDUCAZIONE SESSUALE NELLE SCUOLE. A QUANDO LA PETIZIONE SULL’EDUCAZIONE AL RISPETTO DELLE REGOLE PROMOSSA DA TOTO’ RIINA? di Claudio Foti
L’attore pornostar Rocco Siffredi lancia una petizione per introdurre l’educazione sessuale nelle scuole. Il destinatario è il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Nessuno contesta l’esperienza in terminI di pratica sessuale (quasi 2mila film porno come attore e 450 come regista) del promotore di questa iniziativa, ma cosa ci azzecca Rocco Siffredi con l’educazione alla sessualità nel rispetto della persona e nel rispetto dei sentimenti. Cosa emerge nella sessualità vissuta ed esaltata ed esibita dalla pornografia di cui Rocco Siffredi è grande protagonista e portabandiera? Che tipo di scambio e di reciprocità, che tipo di rispetto della donna e di rispetto delle emozioni di tenerezza e di scambio compare nella sessualità rappresentata ed esibita da questo iperattivo regista ed attore di film porno?
Certamente è vero – va riconosciuto – ciò che Siffredi afferma nella lettera che accompagna la petizione: “Il dialogo, l’ascolto, l’apertura mentale sui temi del sesso sono in Italia ancora lontani. Il sesso è in Italia ancora tabù, mentre in molti avrebbero bisogno di parlarne, aprirsi, essere ascoltati e ricevere risposte. Tanti giovani avrebbero voglia di soddisfare le proprie curiosità ma non sanno a chi rivolgersi”.
Ma sia lui che la pornografia non hanno proprio nulla da insegnare al di là delle performance fisiche più o meno eccitanti che Siffredi e la pornografia sanno mostrare. Inoltre è assolutamente falsa e mistificante l’affermazione dell’attore: “La pornografia dovrebbe essere intrattenimento, ma in mancanza di alternative è diventata uno strumento di apprendimento, soprattutto tra i giovani. Secondo voi è normale?”.
Non è normale, o meglio non è salutare la tabuizzazione della sessualità, ma non è neppure salutare l’esaltazione della pornografia. Nessuna condanna moralistica e nessuna rigida colpevolizzazione nei confronti della pornografia che può risultare strumento compensativo per molte persone e può in qualche caso rappresentare un momento di esplorazione della dimensione sessuale, ma non è lecito dimenticare che la pornografia non è affatto quello “strumento di apprendimento”, di cui parla il pornostar Siffredi.
La pornografia infatti può portare ad una traumatizzazione dei bambini e dei preadolescenti, può rappresentare uno strumento potentissimo di diseducazione sessuale per gli adolescenti e gli adulti, può in qualche caso configurare un piano inclinato verso la sex addiction. Strumento di apprendimento? Semmai può favorire l’apprendimento di una sessualità malata, dove le emozioni sono recitate, dove i sentimenti autentici sono calpestati, dove l’immagine della donna viene oggettivata e stuprata.
A quando Totò Riina promuoverà una petizione per una campagna nelle scuole sul rispetto delle regole?
L’educazione dei bambini alla sessualità e all’affettività è purtroppo messa male nel nostro paese: attaccata da un lato dalle crociate degli integralisti, minacciata dall’altro da chi confonde l’educazione con l’inquinamento pornografico.