MINDFULNESS NELLA CURA DI SE’ E NELLA CURA EDUCATIVA

MINDFULNESS NELLA CURA DI SE’ E NELLA CURA EDUCATIVA

MINDFULNESS NELLA CURA DI SE’ E NELLA CURA EDUCATIVA

 

Ho tenuto un seminario sabato 1 aprile presso la facoltà Pontificia Auxilium di Scienze dell’Educazione  a Roma sul tema: “La mindfulness: una pratica per sviluppare consapevolezza, attenzione ed accettazione benevola”.

Ho cercato fra l’altro di sottolineare la differenza tra autocentratura sana necessaria per radicarci nella consapevolezza quando siamo impegnati ad aiutare gli altri e la autocentratura narcisistica, che è chiusura e separatezza verso il mondo esterno. Ho tentato inoltre di chiarire che cosa non è la mindfulness. Non è avere la mente vuota.  Non è una tecnica di rilassamento.  Non è ritirarsi dalla vita. Non è la ricerca dell’estasi. Non è fuggire dal dolore.  Non è rifiutare le emozioni.  Anzi, a questo riguardo ho cercato di proporre un’applicazione della pratica della mindfulness associata in gruppo all’intelligenza emotiva, per cercare di connettere l’attenzione e la consapevolezza al fluire delle emozioni, dei sentimenti e degli stati d’animo.

La presentazione del seminario affermava che la mindfulness  permette di “realizzare una riscoperta di se stessi, prendendo contatto con il proprio mondo interiore”.  Si tratta dunque di “un ottimo strumento per coloro che intendono migliorarsi nella cura di sé e nella cura degli altri, specie nella cura educativa.”

La mindfulness è un percorso che permette di sviluppare l’attenzione e la consapevolezza al momento presente, con un atteggiamento di accettazione, di non giudizio, di benevolenza.

E’ stato sottolineato nella presentazione che “la mindfulness in quanto esercizio di ‘meditazione’  non solo favorisce la costruzione di un atteggiamento mentale di concentrazione, attenzione e ascolto di sé e dell’altro ma consente di apprendere a gestire emozioni, sensazioni e percezioni, pensieri e relazioni che sono parte della nostra esperienza umana. Un approccio, un metodo che sta trovando riconoscimenti anche a livello scientifico. “

Il Seminario di Studio, a cui partecipava anche Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta, direttrice di un Centro di Terapia Cognitivo-Interpersonale.

era finalizzato a favorire una riflessione critica sulla pratica della mindfulness favorendo il confronto e lo scambio a partire dalla presentazione di alcuni modelli teorici e sulle loro conseguenti applicazioni nella pratica. Diverse infatti sono le modalità di intendere la mindfulness, diverse le modalità di conduzione e le tecniche che vengono messe in atto.

 

Titolo del Seminario

Mindfulness nella cura di sé e nella cura educativa

Modelli a confronto

 Intervengono

 Claudio FOTI, psicologo, psicoterapeuta, psicodrammatista, fondatore e direttore scientifico del Centro Studi «Hansel e Gretel» di Torino