“MODIFICA LA MENTE E MODIFICHERAI IL CERVELLO”. LA PSICOTERAPIA COME FATTORE TRASFORMATIVO.

“MODIFICA LA MENTE E MODIFICHERAI IL CERVELLO”. LA PSICOTERAPIA COME FATTORE TRASFORMATIVO.

Di Eleonora Fissore


Mi è capitato molto spesso, anche di recente, di sentirmi rivolgere da amici, compagni di liceo o conoscenti vari, affermazioni del tipo: “Ma la psicologia non è una scienza! Si, ma io non ci credo che la psicoterapia funziona…Ma non ci sono prove!”, ecc.

Non è insolito che la psicologia, la psicoterapia e, mi verrebbe da dire, tutto ciò che contiene il prefisso psico, desti sospetto, diffidenza, venga sminuito se non addirittura affiancato al mondo dell’occulto, della magia, dell’imbroglio. Purtroppo c’è ancora troppa ignoranza in merito alla psicologia e a tutto ciò che riguarda questa scienza… sì, perché la psicologia è una scienza. Il vocabolario Treccani la definisce come “Scienza che studia i processi psichici, coscienti e inconsci, cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.)”

Una risposta efficace a questo scetticismo e a queste affermazioni proviene dalla grande mole di studi sperimentali, che si sono intensificati grazie all’avvento delle moderne tecniche di neuroimaging in vivo, e che dimostrano le modificazioni che la psicoterapia può determinare sul cervello.

La capacità del cervello di essere modificato, sia nel corso dell’età evolutiva che nell’età adulta, dall’esperienza e dall’ambiente, è chiamata plasticità neurale. Essa permette la formazione della mente umana tramite l’interazione tra i processi neurofisiologici cerebrali e le esperienze vissute.

La psicoterapia è in grado di cambiare la mente, producendo significative e durature modificazioni nei contenuti della coscienza e nei processi che sottostanno a questi contenuti, nonché modificando la sfera emotiva, cognitiva, i comportamenti e le percezioni somatiche. Ma la psicoterapia non modifica solamente la mente, essa produce significative modificazioni cerebrali (Ecollerton, 2013).

Schore (2014) sostiene che la psicoterapia, intesa come relazione di cura, può alterare non solo la mente conscia (i cui processi e le cui strutture sarebbero lateralizzate nell’emisfero sinistro), ma influenzerebbe la crescita e lo sviluppo della “mente destra” (così viene da lui definito l’emisfero cerebrale destro), inconscia.Il cervello sinistro, molto schematicamente è maggiormente associato alle funzioni della razionalità, quello destro alla vita emotiva.

“Intendiamo la psicoterapia non come un intervento rivolto alla psiche ma come un intervento attuato attraversola psiche, cioè con strumenti psicologici, immateriali (le parole, la relazione, gli affetti, la condivisione di significati, ecc.). Essa, prima ancora che offrire risposte certe al paziente, offre un metodo per cercare risposte e significati, e per cercare modi di fare un’esperienza più viva e più ampia di se stessi e degli altri. Il processo psicoterapeutico è un’esperienza personale di incontro intimo che, con il tempo, diventa per il paziente un suo luogo metaforico di pensiero. Questo pensare comune, intrecciato in un dialogo intenso e coinvolgente e in una relazione che diventa vieppiù significativa, si consolida, con il tempo, in un riferimentoper l’esistenza del paziente che egli farà proprio (lo interiorizzerà in quanto […] la mente vive e si sviluppa all’interno di relazioni di attaccamento, e quella con il terapeuta diventa tale; acquisirà funzioni psichiche, amplierà la propria base di esperienza ecc.).” (Albasi, 2009, p.14)

La psicoterapia si propone come strumento di cambiamento, necessario per l’acquisizione di nuove capacità e per il raggiungimento del benessere del paziente che manifesta un disagio. Tale processo di cambiamento si sviluppa all’interno di una relazione che coinvolge reciprocamente paziente e terapeuta, la cui finalità principale è quella di aiutare il soggetto in difficoltà a comprendere i propri meccanismi ed accompagnarlo in questo processo evolutivo in un contesto strutturato. Questo lavoro terapeutico si fonda sulla fiducia reciproca, sull’alleanza e tiene sempre in considerazione l’intersoggettività fra paziente e terapeuta.
L’esperienza psicoterapeutica rappresenta un’importante opportunità di riorganizzazione della mente e del cervello che produce dunque una modificazione e la scoperta di nuovi funzionamenti.

 

(continua)