
09 Gen MOLESTIE ED AGGRESSIONI SESSUALI A COLONIA. NUMEROSE LE RAGAZZE E LE DONNE VITTIME DI UNA CACCIA CHE SI E’ SCATENATA NELLA NOTTE DI S. SILVESTRO di Claudio Foti
Tanti dubbi, tante questioni aperte… C’è chi non ha aspettato di capire ciò che è successo per dare la colpa ai rifugiati della recente ondata emigratoria dalla Siria … Ma chi erano gli aggressori? Rifugiati, come vorrebbe qualcuno per attaccare la politica di accoglienza dell’emigrazione … o piuttosto ragazzi nordafricani magari da anni in Germania con problemi di adattamento al contesto sociale?
Puntavano più al furto o alla molestia sessuale o piuttosto ad entrambi gli obiettivi?
A cosa ci troviamo di fronte dal punto di vista criminologico? Si potrebbe trattare di una nuova forma di reato sessuale di gruppo: lo scatenarsi di un’orda di criminalità perversa in strada all’interno di un momento collettivo di festa?
E ancora: questa caccia è l’esito della cultura maschilista premoderna della cultura araba o qualcosa di più complesso?
I fatti comunque sono gravissimi e rappresentano una minaccia da non sottovalutare alla libertà di movimento delle ragazze e delle donne.
In attesa che i dati diventino più chiari una cosa si può affermare: l’agito violento ai danni della donna in forme collettive non appartiene ad un’unica cultura … furto e molestia, appropriazione indebita degli oggetti ed appropriazione del corpo femminile evidenziano profondi legami: nelle culture occidentali, specie nel linguaggio volgare – quello che esprime maggiormente la logica inconscia della comunità dei parlanti – compare un medesimo termine per designare entrambi i comportamenti: fottere, ciulare, fregare …
Se quella araba è una cultura che ha certamente radici non liberali e contenuti di oppressione dell’identità e dell’eguaglianza della donna, la cultura della nostra società – che ha certo favorito positivamente alcune forme di emancipazione femminile – rimane una cultura che produce semi di sopraffazione nei confronti della donna …
Non solo quella araba ma anche la nostra è una cultura dell’incitazione sociale allo stupro.
Ovviamente in modo diverso. Più brutale e sfacciata quella che viene dal Sud Est e dal Sud dell’Europa, più accattivante e subdola quella occidentale.
Che nella cultura islamica siano contenuti rilevanti semi di misoginia è indubbio, che il problema della violenza sessuale sulle donne sia risolvibile stigmatizzando e demonizzando questa cultura è falso.
Nelle nostre società liberali l’idealizzazione e l’erotizzazione spinta del corpo femminile che viene quotidianamente esaltata e veicolata dai media costituisce un piano inclinato verso la violenza e verso la sua legittimazione. Un martellante e coerente stillicidio di messaggi culturali e mediatici a ben vedere di contenuto perverso trasformano il corpo femminile in potenziale oggetto deumanizzato di desiderio e di possesso.
Che cosa può succedere a giovani immigrati di cultura islamica chiamati ad adattarsi ad un sistema sociale competitivo e performante in una situazione di crisi economica e morale del sistema, nel quale dovrebbero integrarsi?
Che cosa può succedere a soggetti adolescenti, post-adolescenti, magari senza lavoro o con lavori insoddisfacenti, che provengono da una cultura con aspetti di esplicita misoginia quando s’inseriscono in una società nella quale vengono bombardati dalle sollecitazioni più varie e continue al consumo delle merci e dei corpi femminili? Possono rischiare di venire condizionati dalle parti peggiori di entrambe le culture …
La caccia al soggetto debole…
I fatti di Colonia infatti si prestano a letture che appartengono a diversi piani di valutazione ed interpretazione: al piano criminologico, al piano politico, al piano della psicologia sociale. .
Dal punto di vista politico s’è già diffusa!