NUOVI MODELLI E VECCHI MODI PER LITIGARE IN FAMIGLIA (SEMPRE PER I SOLITI MOTIVI…)

NUOVI MODELLI E VECCHI MODI PER LITIGARE IN FAMIGLIA (SEMPRE PER I SOLITI MOTIVI…)

Nonni, genitori e figli in perenne litigio: si illustrano diversi “modelli” per non risolvere i conflitti. Possiamo parlarne nel secondo incontro della Scuola per Genitori sul tema “Quando la rabbia (dei grandi e dei piccoli) esplode in famiglia. Come gestire l’aggressività sul piano educativo”, a Cascina Roccafranca, venerdì 24 ottobre ore 18 – 20, con Claudio Bosetto, insegnante, già presidente del Centro Studi Hansel e Gretel. INGRESSO LIBERO E GRATUITO

Alcuni modelli ideali per litigare in famigli

Iniziamo dalla generazione precedente.

Nonno“Il nonno “ai miei tempi”. Frase preferita:”Tutto funzionava, i figli obbedivano, i genitori comandavano, i figli erano più felici e i genitori più soddisfatti”.

Domanda difficile da non fare al nonno: “Ma da dove vengono i genitori e i figli di oggi che litigano sempre?”

 

 

Una breve e non completa tipologia di genitori e figli in perenne litigio.

PadreAscoltaGenitore “multitasking”. Come i computer di ultima generazione sa fare tutto insieme, contemporaneamente. La sua frase preferita: “Io sono una persona che sa ascoltare… non ho nessun problema e nessuna difficoltà con mia moglie e i miei figli…” nel frattempo telefona, guida l’automobile, pensa al lavoro, alle tasse, all’ultimo estratto conto… e si stupisce quando moglie e figli non gli rivolgono più la parola o gli rivolgono parole poco carine…

 

MammaIperGenitore “iperstore”. È un grande magazzino affettivo: se il figlio è triste gli fa un regalo, se è molto triste gliene fa due. Se il figlio studia gli fa un regalo per premio, se non studia gliene fa uno per incoraggiarlo; se il figlio piange gli regala quello che desidera; quando è arrabbiato e spacca tutto pensa che un bel regalo sia il metodo migliore per calmarlo. Per un po’ funziona. Poi si stupisce perché il figlio ricomincia a piangere, essere triste, arrabbiarsi, spaccare tutto.

 

PadreDubbioGenitore “vigilantes”. È convinto che il mondo fuori dalla famiglia sia pieno di terribili pericoli; vorrebbe quindi conoscere perfettamente tutti i metodi per capire se i figli sono in pericolo, ma senza parlare con loro direttamente perche sennò si spaventano. In effetti i figli non dicono nulla sulle loro paure e rabbie. Ma hanno paura e si arrabbiano lo stesso…

 

 

PadrePaura2Genitore “dormiente”. Delega ad altri. “Ascoltare i problemi di mio figlio o di mia moglie? Io lavoro tutto il giorno! Porto i soldi a casa quindi se proprio ne hanno bisogno vadano dallo psicologo!”.

Si stupisce quando vanno arrabbiati dallo psicologo e tornano ancora più arrabbiati.

 

 

MadreDisperataGenitore “in questa casa nessuno mi ascolta”. Frase preferita:“Inutile che ne parliamo! Intanto ho sempre torto io!” (pensiero preferito: “So bene di aver sempre ragione ma è inutile che ve lo dica”).

È sempre in lite con tutti. E tutti, per accontentarla e darle ragione, sono sempre in lite con lei.

 

 

Figlio computerFiglio “multitasking”. Figlio/computer di ultima generazione in grado di eseguire almeno 25 attività al giorno. È impegnato in molte cose (scuola/nuoto/karatè/danza/palestra/corso di rilassamento…). Rischia, prima o poi, di accorgersi, con molta rabbia, che non gli rimane tempo per vivere.

 

 

LEIFiglio “iperstore”. Conosce bene il verbo “voglio”, l’avverbio “subito”, il pronome indefinito “tutto”; l’aggettivo “mio”, il pronome “io”. Utilizza una sola emozione “rabbia”, quando non si risponde prontamente alle cinque parole che conosce. Possiamo domandarci chi gli ha insegnato solo quelle cinque parole e non tutte le altre.

 

 

pauraFiglio “tremante”. Profondamente convinto che il mondo sia cattivo e pieno di pericoli e che nessuno possa aiutarlo; anche perché se nessuno gli spiega nulla vorrà dire che anche i “grandi” non sanno che fare. É quindi convinto che sia meglio non far sapere a nessuno le proprie paure e rabbie. Spesso gli chiedono: “Perché sembri sempre arrabbiato e non parli con nessuno?”.

 

 

RIC_LUIFiglio “baccano”. Ritiene che per farsi sentire ed affermare la propria esistenza sia necessario superare il rumore di un aereo in fase di decollo. Può essere figlio di un genitore “dormiente” che quindi lo porterà dallo psichiatra “diagnosticante” per la felicità degli insegnanti “deleganti”. Non ha bisogno di arrabbiarsi in quanto è sempre arrabbiato, anche quando ride.

 

 

Come si risolvono i conflitti?

rabbia padre_figlio defSoluzione del conflitto n°1 “L’ottimismo”

“Con te non vale proprio la pena di discutere. Tanto non capisci se anche se capissi non faresti niente e se facessi qualcosa lo faresti male”

 

 

 

PadreDialogaSoluzione del conflitto n° 2 . “Il dialogo costruttivo”

Senza ulteriori commenti.

 

 

 
PadrePauraSoluzione del conflitto 3. “Domani ci pensiamo”

E poi domani, e poi domani, e poi domani…

 

 

 

 

sognoSoluzione del conflitto n° 4. “Queste sono tutte sciocchezze”,

in questa casa e nella vita ci sono cose più importanti da fare. Tutti abbiamo litigato, tutti abbiamo avuto conflitti e problemi, ma siamo andati avanti bene lo stesso. Prima o poi tutto si risolve”.

 

 

Se sappiamo di essere genitori normali, che ce la mettono tutta, “ma non sempre è facile”.

Se come genitori (ed ex figli) ci riconosciamo un poco in questi “modelli”.

Se non pensate che debba sempre andare a finire così.

Se non ci aspettiamo “ricette miracolose”.

Se abbiamo voglia di parlarne insieme.

Possiamo incontrarci

a Cascina Roccafranca in Via Rubino, 45, Torino,
venerdì 24 ottobre ore 18 – 20
per il secondo incontro della Scuola per i Genitori sul tema:

Quando la rabbia (dei grandi e dei piccoli) esplode in famiglia. Come gestire l’aggressività sul piano educativo

Con Claudio Bosetto, insegnante, già presidente del Centro Studi Hansel e Gretel