
12 Ott Psicologia meditativa, trauma e cura del Sé. Psicologia buddista e psicoterapia a confronto.
Dispensa del Centro Studi Hansel e Gretel n° 15
a cura di Claudio Foti
È possibile costruire un dialogo su basi laiche e razionali tra buddismo e scienza della mente occidentale? E quasi sono le resistenze culturali e psicologiche che si oppongono a questa prospettiva sia in campo “orientale” che in campo “occidentale”? Può svilupparsi un confronto culturale e metodologico tra psicologia e psicoterapia e la tradizione buddista, che da 2500 anni studia e pratica un’infinita varietà di tecniche meditative per liberare le persone dalla sofferenza mentale e fisica? Cosa sono i seminari Mind and Life che da oltre vent’anni vedono scienziati occidentali e studiosi buddisti affrontare le grandi questioni scientifiche della cura della mente e del cuore? È possibile un dialogo fra educatori e meditanti sul tema “Educare i cittadini del mondo per il ventunesimo secolo?” Come la meditazione può sviluppare le risorse mentali della concentrazione e della consapevolezza?
I meditanti buddisti, imprigionati e torturati nei lager cinesi, hanno mostrato una maggiore resilienza al trauma? Come la psicoterapia e la psicologia meditativa possono incontrarsi nella cura del trauma? Perché le pratiche meditative possono rinforzare la psicoterapia e perché la psicoterapia può arricchire la pratica spirituale? Nella formazione delle équipe a contatto con situazioni traumatiche o di forte disagio è possibile utilizzare in modo sinergico intelligenza emotiva e tecniche meditative?