RECUPERARE I “CATTIVI”, MA NOI SIAMO VERAMENTE BUONI?

RECUPERARE I “CATTIVI”, MA NOI SIAMO VERAMENTE BUONI?

TORINO, SALA CONGRESSI ATC

C.so Dante 14, Torino

venerdì 30 e sabato 31 gennaio 2015

Seminario conclusivo dell’anno 2014 del progetto “Oltre la colpa” realizzato nelle carceri di Torino e Saluzzo.

Con il contributo della Compagnia di San Paolo

INGRESSO GRATUITO

ISCRIZIONE OBBLIGATORIA – INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI VIA MAIL O TELEFONO: SEGRETERIA CENTRO HANSEL E GRETEL  info@cshg.it  – 011 640 55 37

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Spesso quelli che chiamiamo “cattivi” sono veramente cattivi. Violenti, perversi, socialmente pericolosi. Possiamo percepire con una valutazione adeguata la nocività e la negatività dei loro comportamenti. È indubbio che i “cattivi” (per esempio i sex offenders o i genitori violenti) possono mettere in atto comportamenti distruttivi producendo un danno evolutivo incalcolabile nelle vittime: pensiamo agli esiti del maltrattamento e degli abusi sul bambino, tanto più precoci, duraturi e coinvolgenti essi risultano.

Occorre fermare la loro onnipotenza e il loro senso di invulnerabilità: molte vite umane rischiano di diventare vittima delle loro azioni ed esserne rovinate per sempre. Non bisogna mai dimenticare le vittime quando si affronta il problema dei “cattivi”.

Ma non è interesse delle vittime né della comunità assumere atteggiamenti distruttivi e simmetrici nei confronti degli autori di violenza. In quanto essere umani è sempre utile, dopo averli contrastati e fermati, cercare di recuperarli e di curarli per quanto è possibile.

Non si può dimenticare che la distinzione/contrapposizione fra buoni e cattivi affonda le sue origini nei processi mentali più arcaici ed emotivi dell’essere umano. Spesso questa distinzione/contrapposizione può essere influenzata da un bisogno di stabilire in maniera rassicurante e difensiva la frontiera tra il bene e il male a nostro uso e consumo usando i meccanismi psichici della scissione e della proiezione: ci collochiamo nel “fronte” del bene senza assumerci le nostre responsabilità, senza vedere le parti “cattive” che portiamo con noi. Oppure tendiamo a collocare nel “fronte” del male i soggetti che ci disturbano, che ci inquietano e che facciamo fatica a contenere. Così rischiano di diventare “cattive a vita” non solo le persone che si sono rese colpevoli di crimini o di violenze, ma anche chi risulta diverso e fragile rispetto alla comunità sociale, diventano “cattivi” bambini ed adulti sofferenti, soggetti traumatizzati che tendono ad essere stigmatizzati o psichiatrizzati.

In questo seminario ci interrogheremo sul lavoro che abbiamo svolto presso le Carceri di Torino e Saluzzo con detenuti sex offenders, sulla psicoterapia degli autori di reato, sulle strategie di recupero dei detenuti e degli ex detenuti, sulla prevenzione delle carriere di devianza e criminalità che bambini ed adolescenti percorrono sino all’età adulta.

PROGRAMMA

Venerdì 30 gennaio, ore 9,15 -13,00

Saluto di Giovanna Pentenero, assessore all’istruzione, lavoro, formazione professionale della Regione Piemonte

Recuperare i cattivi. Ma noi siamo veramente buoni? Claudio Foti, psicologo, psicoterapeuta, direttore scientifico del Centro Studi Hansel e Gretel

Recuperare. Cosa vuol dire? E come fare? Ernesto Olivero, presidente Sermig, Torino

I bambini cattivi, Claudio Bosetto, insegnante, equipe scuola-educazione del Centro Studi Hansel e Gretel

L’infanzia dissociata dei “cattivi”, Nadia Bolognini, psicologa, psicoterapeuta, Centro Studi Hansel e Gretel

Interazione con i partecipanti per sviluppare l’intelligenza emotiva e favorire la riflessione

 

Venerdì 30 gennaio, ore 14,00 – 18,00

Cos’è la perversione? Cos’è la “cattiveria”? L’arma efficace dell’intelligenza del cuore, Claudio Foti

Recuperare i “cattivi”: cosa si sta facendo, cosa si può fare?

Tavola rotonda:

Gruppo Abele, Leopoldo Grosso, presidente onorario Gruppo Abele

Provveditorato regionale sulle carceri, Marco Bonfiglioli, dirigente Ufficio Detenuti e Trattamento PRAP Piemonte e Valle d’Aosta

Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, Minervini Domenico, direttore del carcere

Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, Joli Ghibaudi, coordinatrice Progetto Logos

SISPSE, Carlo Rosso, psichiatra, professore a.c. di psicopatologia sessuale Università di Torino, presidente Società Italiana di Sessuologia Clinica e di Psicopatologia Sessuale;

Maura Garombo, psicologo, coordinatore progetti per autori di reati sessuali, segretario scientifico Società Italiana di Sessuologia Clinica e di Psicopatologia Sessuale

CISMAI, Coordinamento Italiano Centri e Servizi contro il Maltrattamento all’Infanzia

Nella giornata di venerdì verranno prodotti dai partecipanti testi sulle emozioni
che verranno elaborati e presentati nella giornata successiva.

Sabato 31 gennaio, ore 9,15 -13,00

Prima fermare, poi recuperare i “cattivi” Tutela dei bambini e recupero dell’adulto, Pietro Forno, procuratore aggiunto a Milano e coordinatore del dipartimento milanese che si occupa dei reati in danno dei soggetti deboli

Elaborazione dei testi dei partecipanti prodotti nella giornata precedente

Come funziona l’alfabetizzazione emotiva tra i detenuti, Laura Ferro, psicologa, psicoterapeuta, equipe del progetto “Oltre la colpa”, Centro Studi Hansel e Gretel Onlus

Portare l’intelligenza emotiva in carcere, Federica Cioffi, psicologa, equipe del progetto “Oltre la colpa”, Centro Studi Hansel e Gretel Onlus

Valutare e recuperare i genitori maltrattanti, Sabrina Ghiberti, psicologa, psicoterapeuta, presidente Centro Studi Hansel e Gretel

Interazione con i partecipanti per sviluppare l’intelligenza emotiva e favorire la riflessione

Conclusioni, Claudio Foti

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Centro Studi Hansel e Gretel onlus
Corso Roma 8, 10024 Moncalieri (TO)
tel 011 640 55 37
e mail info@cshg.it

dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,30 alle ore 15,30