RIDURRE LA REATTIVITA’, AUMENTARE L’ACCETTAZIONE E L’EFFICACIA di Claudio Foti

RIDURRE LA REATTIVITA’, AUMENTARE L’ACCETTAZIONE E L’EFFICACIA di Claudio Foti


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RIDURRE LA REATTIVITA’, AUMENTARE L’ACCETTAZIONE E L’EFFICACIA

di Claudio Foti

 

Che cosa ci succede quando siamo in ritardo ad un appuntamento e non sappiamo esattamente come arrivare in macchina al luogo dove siamo aspettati, e non conosciamo la via … e magari il navigatore dell’auto non funziona? Rischiamo di reagire alla difficoltà che stiamo vivendo perdendo la tranquillità e la lucidità affannandoci per es. in vari tentativi di prendere la prima strada che ci sembra valida e che spesso risulta sbagliata, senza fermarci un attimo a pensare come affrontare la situazione nel modo ottimale, accettando la difficoltà del momento e ricordandoci così, magari, di avere una piantina in macchina oppure rendendoci conto che possiamo chiedere con calma l’informazione a qualcuno?

Qualcosa di analogo può capitare a chi non sa nuotare o ha paura dell’acqua e trovandosi in mare aperto rischia di iniziare a sbracciarsi in un tentativo controproducente di tenersi a galla. Anche nella vita di tutti i giorni nella nostra mente può capitare qualcosa di analogo. Ci sbracciamo, ci agitiamo, ci facciamo condizionare da modalità reattive frettolosamente giudicanti ed impulsive, da valutazioni velocissime e distorcenti. Attraverso le tecniche meditative possiamo imparare a conoscere e a modificare gradualmente il nostro funzionamento psicologico dispersivo e burrascoso, possiamo poco per volta accettare – dolorosamente ma vantaggiosamente – i limiti della nostra mente, imparare a riconoscerli e a padroneggiarli con la consapevolezza.

E che cos’è la meditazione di consapevolezza? E’ molto interessante la definizione di John Kabat- Zinn che parla di una “continua presa di coscienza, un’attenzione scevra da giudizio, coltivata in modo specifico , in modo da dimorare nel momento presente con la minore reattività possibile , e con il cuore il più aperto possibile.” Questa definizione introduce il concetto di reattività come disvalore psicologico, come fattore nocivo del funzionamento mentale.

Cos’è dunque la reattività? Quando siamo di fronte ad una situazione difficile, imprevista o frustrante, è frequente che tendiamo a rapportarci a questa situazione con un altissimo livello di reattività: reazioni inconsapevoli e rapidissime che condizionano il nostro comportamento, pensieri veloci che fanno saltare i margini di riflessione e che impediscono scelte più sagge e più vantaggiose, spinte ad agire sequestrati dalle nostre emozioni, giudizi su noi stessi che ci riempiono di senso di colpa e di inadeguatezza… (in millesimi di secondo possiamo per es. formulare pensieri autovalutativi o valutativi in realtà non fondati su basi realistiche: “sono proprio egoista …”, “il mio vicino è capace a meditare, io no …” , “è proprio un disgraziato … gli spaccherei il muso” …)

Le tecniche meditative rappresentano uno strumento innanzitutto per imparare a fermarsi, per non farsi sequestrare dalle emozioni, per non interpretare i pensieri come se fossero fatti assodati, per evitare di agitarsi, di sbracciarsi, come quando si ha paura di annegare, e più ci si agita più si peggiora la situazione e si rischia di non riuscire di stare a galla.

Praticando il cammino della mindfulness possiamo osservare quanto la nostra mente sia iper-reattiva e quanto possiamo allenarla a sviluppare l’attenzione e la consapevolezza del momento presente con accettazione e benevolenza verso noi stessi, riducendo nel contempo la reattività. «L’accettazione di ciò che è accaduto è il primo passo per superare le conseguenze di qualsiasi sventura», diceva William James. L’atteggiamento preliminare in altri termini per poter affrontare l’avversità nel modo più efficace è l’accettazione che sia avvenuta. Dunque non solo di fronte alle disgrazie, ma anche di fronte alle avversità piccole e grandi che si registrano nel quotidiano, di fronte ai problemi, agli imprevisti, alle difficoltà, piccole o grandi della vita è l’accettazione l’atteggiamento maggiormente produttivo per conservare le energie mentali e per imparare a reagire con intelligenza alle situazioni che non coincidono con il nostro desiderio … in altri termini con la maggior parte delle situazioni che viviamo.