ROMPERE IL SILENZIO 2.0

ROMPERE IL SILENZIO 2.0

ROMPERE IL SILENZIO 2.0

Venerdì 25 maggio a Reggio Emilia si svolgerà un incontro per rilanciare su basi nuove l’Associazione Rompere il silenzio. Rompere il silenzio nasceva 20 anni fa e si è caratterizzata per un’azione di sensibilizzazione sul territorio nazionale sulle tematiche dell’ascolto dei bambini, dell’impegno a sviluppare le competenze emotive e relazionali degli adulti, dell’educazione dei bambini all’affettività e alla sessualità, della prevenzione e del contrasto contro la violenza sui minori. Rompere il silenzio 2.0 si porrà finalità specifiche di contrasto nei confronti della negazione e del negazionismo che circondano l’abuso sessuale sui bambini con obiettivi, contenuti e modalità che dovranno essere precisate dai soggetti che accetteranno di coinvolgersi in questo progetto (per gli interessati rivolgersi alla segreteria del Centro Studi Hansel Gretel).

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Qui pubblichiamo un testo tratto dal programma del 1996 di Rompere il silenzio.

In contrapposizione ad una cultura della fretta, dell’efficienza a tutti i costi, del distacco dal mondo degli affetti, ROMPERE IL SILENZIO vuole promuovere la valorizzazione della soggettività dell’adulto, il rispetto della sua vita mentale ed emotiva, in particolare nei ruoli di genitore, di educatore, di professionista dell’infanzia e dell’adolescenza.

Nella soggettività dell’adulto si possono confrontare e scontrarsi il passato ed il presente, la dimensione infantile e la dimensione adulta, la capacità d’identificarsi con la propria sofferenza infantile da un lato e la tendenza a rimuoverla e a negarla dall’altro, la disponibilità a comprendere i bisogni dei bambini e dei soggetti più deboli da un lato e la tendenza a scaricare su di loro le sofferenze patite dall’altro, il coraggio di mettersi in discussione e di crescere da un lato, il rifiuto delle responsabilità dall’altro.

In contrapposizione al principio dell’agire frenetico finalizzato al dominio sulle cose, sulla natura, sulle persone, sull’infanzia, sui sentimenti, ROMPERE IL SILENZIO propone il valore alternativo della riflessione e del dialogo. La vita mentale ed emotiva degli adulti impegnati in relazioni educative o professionali con i minori può essere fatta oggetto di confronto, di comprensione e di elaborazione.

I valori fondamentali a cui ROMPERE IL SILENZIO sollecita i genitori, gli educatori e i professionisti dell’infanzia e dell’adolescenza sono il riconoscimento delle loro difficoltà e dei conseguenti bisogni di confronto e di aiuto, la messa in discussione della loro soggettività, il riattraversamento emotivo della loro infanzia e della loro adolescenza, la responsabilizzazione e la consapevolezza sulle tematiche minorili, al fine di aumentare la loro disponibilità a migliorare le relazioni interpersonali con i minori a loro vicini e a percepire il disagio e la sofferenza dell’infanzia e dell’adolescenza nelle sue diverse manifestazioni.

Si tratta, in una prospettiva di prevenzione primaria, di ROMPERE IL SILENZIO in famiglia, sollecitando il dialogo autentico e la comunicazione su temi vitali fra le generazioni, favorendo l’ascolto empatico e le capacità d’identificazione dei genitori nei confronti delle istanze emotive ed evolutive dei figli e nel contempo stimolando le capacità di controidentificazione degli adulti nei confronti dei bisogni regressivi, distorti o manipolativi dei soggetti in crescita.

Si tratta, in una prospettiva di prevenzione secondaria, di ROMPERE IL SILENZIO attorno ai segnali di sofferenza e di disagio che quotidianamente vengono emessi dai bambini e dai ragazzi in famiglia, nella scuola e in vari ambiti istituzionali o sociali, attraverso un’adeguata azione di sensibilizzazione e di formazione dei genitori, degli insegnanti, degli educatori, dei professionisti dell’infanzia.

Si tratta, in una prospettiva di prevenzione terziaria, di ROMPERE IL SILENZIO attorno ai temi del maltrattamento all’infanzia, alle dimensioni diffuse e difformi del fenomeno, alle difficoltà e alle carenze dell’intervento di protezione del minore sul piano sociale, istituzionale e giudiziario, alle esigenze di difesa, di rimozione e di allontanamento del problema che caratterizzano le varie articolazioni della comunità adulta.

Si tratta di ROMPERE IL SILENZIO attorno alle forme di violenza, maggiormente rimosse e negate, ai danni dell’infanzia e dell’adolescenza (la violenza psicologica da un lato e la violenza sessuale dall’altro), sviluppando sul tema un’iniziativa di approfondimento culturale e scientifico, di sensibilizzazione e di formazione specifica degli operatori.

Si tratta di ROMPERE IL SILENZIO da parte dei mass media sulle problematiche del maltrattamento ai minori e della prevenzione, un silenzio riempito spesso da interventi sensazionalistici, scandalistici, superficiali ed adultocentrici a scapito di un approfondimento serio dei problemi dal punto di vista dell’infanzia.

Si tratta nella scuola di ROMPERE IL SILENZIO che circonda le dimensioni soggettive ed affettive della relazione interpersonale insegnante-allievi a difesa di un modello idealistico e cognitivistico della funzione educativa dell’istituzione, affrontando i temi della prevenzione del maltrattamento intrafamiliare ed intrascolastico, del ruolo degli insegnanti nella protezione del minore, del rapporto tra impegno educativo e impegno relazionale del docente.”