09 Nov Sono stata abusata… e se compissi violenze su mio figlio?
Gentilissimo dott. Foti,
sono Valeria, ci siamo incontrati durante l’ultimo convegno sull’abuso organizzato dalla Fondazione XY. Sono rimasta molto colpita dalla Sua relazione sul trattamento degli abusanti, ma se devo essere sincera il Suo intervento mi ha turbata parecchio.
Sono un’educatrice e da diversi anni lavoro in questo campo. Nel corso del Suo discorso si sono risvegliati in me tanti sentimenti assopiti da diverso tempo e da allora nonostante siano passati venti giorni non riesco a pensare ad altro.
Da bambina ho subito per diverso tempo abusi da parte di mio nonno paterno e questa cosa mi ha fatta crescere con una serie di problemi, rispetto al sesso e al rapporto con gli uomini, che ancora oggi a 30 anni non riesco a superare.
Per tre anni ho seguito una terapia psicologica, ma non sono riuscita ad affrontare in maniera profonda l’argomento. Comunque da 11 anni convivo con la coscienza di quello che mi è accaduto, perché solo con i primi rapporti sessuali sono riaffiorati in me quegli episodi e quei flash che non sapevo di aver mai subito.
Quello che mi ha lasciata perplessa e a cui non avevo mai pensato é: e se succedesse a me???
Mi spiego: durante il Suo intervento, cosa che tra l’altro già sapevo, si è parlato di come chi infligge violenze spesso è stato a sua volta abusato. Ma, non so perché, pur avendo sempre saputo questa cosa l’ho sentita mia solo in quel momento.
Da allora questo tarlo mi perseguita….e se compissi violenze su mio figlio?
Premetto che sono sposata da pochi mesi e non riesco a rimanere incinta, ma se dovessi avere un figlio che probabilità avrei di fargli del male?
So che può sembrare stupido, ma davvero non riesco a pensare ad altro…ho paura che la mia affettività, il mio bisogno forte di amare qualcuno possano spingermi oltre il limite consentito e farmi fare delle follie…mi rendo conto che questa non è la sede adatta per “vomitare” tutte queste sensazioni, ma forse è arrivato davvero il momento di affrontarle seriamente…
Se Lei potesse fornirmi dei nominativi o degli indirizzi di qualcuno a cui rivolgermi per affrontare questa situazione Le sarei davvero grata. Ho bisogno di qualche terapista che abbia già affrontato questo problema e che lavori nella città dove vivo…Purtroppo so che per Lei è impossibile prendermi in terapia, anche se penso sarebbe la persona giusta, ho da subito sentito una forte empatia con lei…
Spero possa prendere in considerazione questa mia e-mail e aiutarmi in questo delicato momento…
Con cordialità e stima La saluto
Valeria