5 convegni in Italia contro la negazione e il negazionismo dell’abuso
Come un tumore non curato, come la miseria nel mondo, come il buco nell’ozono. L’abuso sessuale non passa. E’ un fenomeno vecchio come il mondo che viene continuamente alimentato dal disagio economico e morale indotto dalla crisi della società. Ricerche retrospettive dell’OMS, dell’Istat e di enti autorevoli parlano di milioni di bambini e bambine abusati prima dei 18 anni. Milioni di adulti tendono ad usare il proprio potere per strumentalizzare sessualmente i bambini, trasformando le proprie esperienze infantili non elaborate di impotenza, fragilità, umiliazione in comportamenti di dominio e di sessualizzazione perversa a scapito dei più piccoli. Le strategie sociali di contrasto al fenomeno continuano a mancare. Si riducono le risorse per la prevenzione nelle scuole. La segnalazione dei sospetti casi di abuso continua a suscitare resistenze. L’ingresso dei bambini abusati nel circuito giudiziario diventa sempre più rischioso e sofferto. Le risposte di cura risultano scarse ed incapaci di elaborare il trauma. Le istituzioni che lavorano con un’utenza minorile (come la scuola, il tribunale per i minorenni, i servizi sociali, le comunità etc.) mostrano spesso gravi carenze nella tutela reale dei bambini.
Si aggiunge agli abusi diffusi sui bambini l’iperstimolazione mediatica crescente delle nuove generazioni con messaggi erotizzati sempre più coinvolgenti. Occorrerebbe una grande capacità di attenzione, ascolto e di chiarificazione da parte della comunità adulta. Invece genitori, insegnanti, educatori, professionisti dell’infanzia assumono comportamenti di evitamento e di latitanza educativa.
L’educazione alla sessualità e all’affettività nel rispetto dei sentimenti e delle persone – secondo il modello dell’intelligenza emotiva
– rappresenta una strada che prende le distanze sia dalle posizioni religiose integraliste che attaccano l’educazione sessuale come fumo negli occhi, sia dai modelli di educazione sessuale che minimizzano lo spessore emotivo ed affettivo della sessualità, privilegiando un’impostazione igienico-sanitaria oppure una visione della sessualità, come terreno di affermazione di diritti individuali negando la problematica comunicativa e relazionale della sessualità stessa.
[message_box title=”TORINO, Marzo – dicembre 2017 MASTER “GESTIONE E SVILUPPO DELLE RISORSE EMOTIVE”:” color=”green”]
Crescere come esperto di intelligenza emotiva applicata alla relazione di aiuto e alla conduzione di gruppo.
Facoltà Pontificia Auxilium Scienze dell’educazione – Centro Studi Hansel e Gretel Onlus
PER INFORMAZIONI: tel. 011.6405537 – web-media.cloud/elia – info@cshg.it
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ISCRIZIONE OBBLIGATORIA
PROGRAMMA
Per iscriversi compilare il form sottostante
Giovedì 30 marzo h. 9.00 – 13 – CHI HA PAURA DELL’EDUCAZIONE SESSUALE?
– L’ascolto che non c’è. La parola ai bambini Silvia Deidda psicologa, presidente Centro Studi Hansel e Gretel – Contro la violenza alle donne e la violenza ai bambini Desiree Olianas presidente di Rompere il Silenzio
RELAZIONI INTRODUTTIVE – L’educazione sessuale: a che punto NON siamo? Claudio Foti, psicoterapeuta, direttore scientifico, Centro Studi Hansel e Gretel – Educare alla sessualità e all’affettività e prevenire l’abuso Nadia Bolognini, psicologa, psicoterapeuta, direttore Centro clinico area evolutiva Centro Studi Hansel e Gretel – La sessualità: insopprimibile nella persona. L’educazione sessuale: insopprimibile nella formazione della persona Leopoldo Grosso, psicologo, psicoterapeuta, Presidente onorario Gruppo Abele
Il gioco dell’educazione sessuale mancata. Attivazione psicodrammatica in assemblea
Giovedì 30 pomeriggio 14 – 17 – CONTRO LA CULTURA DELLA PERVERSIONE – Genitori in fuga: sessualizzazione dei bimbi e angosce degli adulti Francesca Pierattelli, psicologa, psicoterapeuta, centro clinico Centro Studi Hansel e Gretel – La sessualità “si fa ma non si dice”: logica perversa, servizio sociale e prevenzione dell’abuso Federica Anghinolfi, responsabile Servizio Sociale Val d’Enza (Reggio Emilia) Francesco Monopoli, assistente, vice-presidente Rompere il silenzio – Pedofili in circolazione: letteratura pedofila e letteratura negazionista a confronto! Andrea Coffari avvocato, presidente Movimento per l’Infanzia, Firenze – Pedofili fermati in carcere. Curare i sex offenders è possibile! Simonetta Actis Dato, formatrice. Silvia Carnisio, insegnante, formatrice, Centro Studi Hansel e Gretel
Venerdì 31 marzo – Mattina 9, 30 – 13 – ASCOLTARE, PROTEGGERE E CURARE LE VITTIME – La ragnatela dei perversi e il silenzio delle vittime Cleopatra d’Ambrosio, psicologa, psicoterapeuta, psicologo giuridico (CTU Tribunale Brescia), Brescia – Se l’istituzione non vede, non sente, non parla … Elisabetta Illario, psicologa, psicoterapeuta, Cagliari – Curare le piccole vittime di abuso Nadia Bolognini, psicologa, psicoterapeuta, Centro Studi Hansel e Gretel, La cura (Bibbiano, RE) Attivazione psicodrammatica – Perché le vittime sono dimenticate e perdenti? Maria Rosa Dominici, psicoterapeuta, pres. Psicantropos, Bologna – “Ti abuso perché ti amo troppo: la bugia che vincola” Maria Pagano, psicologa, Torino
Pomeriggio 14 – 17, 30 – Giustizia e resistenza all’ingiustizia – La rimozione giudiziaria: come può essere evitata? Piero Forno, ex procuratore aggiunto “fasce deboli” T.O. Milano e T.O. Torino – Abuso sessuale: il dolore nella professione dell’avvocato. Gianluca Baldasseroni, avvocato, Roma – Direttivo Rompere il silenzio – La negazione dell’abuso: perché resistere e come resistere? Sara Simona Racalbuto, psicologa, psicoterapeuta, dirigente psicologo, Città della salute e della scienza, OIRM, Torino – Attivazione psicodrammatica e CONCLUSIONI: contro il negazionismo e contro l’adultocentrismo. |
Rompere il silenzio e crescere nel cuore. Claudio Foti
Per iscrizioni e informazioni rivolgersi al Centro Studi Hansel e Gretel tel. 011.6405537 (orario 09.00 – 16.00 dal lunedì al venerdì) web-media.cloud/elia – cshg@cshg.it OPPURE COMPILA IL FORM SOTTOSTANTE