Una commissione in vaticano per le vittime degli abusi

Una commissione in vaticano per le vittime degli abusi

Papa Francesco non ha rimosso la questione gravissima degli abusi sessuali sui bambini compiuti in forme tanto silenziose quanto massicce nei decenni scorsi  dai sacerdoti della Chiesa Cattolica (in realtà non solo da loro!).

Significativo al riguardo l’annuncio fatto il 5 dicembre, durante una conferenza stampa, dal cardinale Sean Patrick O’Malley, arcivescovo di Boston e membro del Consiglio degli otto porporati scelti da papa Bergoglio per consigliarlo sul governo della Chiesa e la riforma della Curia romana.

“Il Santo Padre ha deciso – ha dichiarato O’Malley – di costituire una specifica Commissione per la protezione dei fanciulli, con la finalità di consigliare il papa Francesco circa l’impegno della Santa Sede nella protezione dei fanciulli e nell’attenzione pastorale per le vittime di abusi”. Sarà lo stesso pontefice a comunicare “prossimamente con maggiore dettaglio” e con “un documento appropriato” la composizione e le competenze della commissione.

La sensazione che dà l’attuale pontefice è quella di procedere in maniera attenta e perseverante contro le resistenze istituzionali e culturali presenti  nell’apparato ecclesiastico in un difficile percorso nel quale egli certamente sollecita tutti ad un’assunzione di responsabilità etica e religiosa, ma senza dimenticare le responsabilità della Chiesa.

Geoffrey Robinson, per vent’anni vescovo ausiliare di Sidney, nel suo  libro, Confronting Sex and Power in the Catholic Church: Reclaiming the Spirit of Jesus (2007), afferma:  “Ogni abuso sessuale è in primo luogo e principalmente un abuso di potere. È un abuso di potere in forma sessuale […] Un’idea morbosa del potere e del suo esercizio è sempre collegata ai casi di abuso. Il potere spirituale è, probabilmente, la forma di potere più pericolosa. E più grande è il potere che un individuo può esercitare, maggiore è la necessità di controllo sulla sua affidabilità e il suo operato”.

ll problema degli abusi sessuali compiuti da religiosi ha dimensioni a mio parere  ancor oggi impensabili ed indicibili. Se mi baso sulla mia esperienza clinica e sui racconti dei miei pazienti traumatizzati, la perversione sessuale degli ecclesiastici fino agli ultimi decenni del secolo scorso non è stata certo un fatto eccezionale e ha prodotto  danni gravissimi nelle persone per gli effetti devastanti di confusione, di colpevolizzazione, di inganno determinati in modo specifico dall’abuso sessuale in contesto religioso o perpetrato da religiosi.

In un’intervista che Daniel Goleman mi ha rilasciato egli affermava: “Negli Stati Uniti ci sono stati nuovi scandali perché per 10,20,30,40 anni preti cattolici hanno molestato sessualmente giovani ragazzi e quei ragazzi non hanno  mai detto una parola a nessuno. Solo diventati adulti furono finalmente capaci di parlare. La domanda è se c’è stato anche un abuso da parte di adulti che colludevano senza abusare, ma rimanendo in silenzio. Dobbiamo cambiare le cose in modo tale che gli adulti che percepiscono segnali di violenza possano parlare o aiutare i bambini a parlare.”

Che papa Francesco non voglia metterci una pietra sopra all’impegno di riparazione nei confronti delle vittime di questi  abusi è una bella notizia.