Buoni sì, ma cattivi no. Problemi tuoi

Buoni sì, ma cattivi no. Problemi tuoi

Buongiorno,

c’è una cosa che non riesco a capire: perché ogni volta che ci sono difficoltà all’interno di una famiglia,per i genitori il problema è sempre nel figlio,anzi il figlio stesso? Poca concentrazione a scuola,rabbia che diventa violenza contro gli insegnanti o i genitori,depressione,poca stima in se stessi… Sembra tutto chiaro per gli adulti: il figlio ha qualcosa che non va. Allora va curato,magari portato in terapia per capire quale valvola del cervello non funziona. Non è ammissibile che il problema circoli nell’ambiente familiare,nemmeno pensabile. Se la terapia fallisce è per incompetenza degli psicologi e le spiegazioni sono immediate: il figlio è matto,c’è di mezzo l’età adolescenziale,un po’ di tutto insieme… Mi stupisce quando invece i successi scolastici,sportivi o la cosiddetta buona educazione di noi figli vengono attribuiti al bel lavoro fatto dai genitori.

I genitori possono essere solo dei buoni genitori,ma non cattivi. Mi da fastidio come molti siano sempre pronti a glorificarsi dei risultati ottenuti e come non siano in grado di mettersi in discussione,di ammettere di aver sbagliato. Proprio nei momenti più difficili,proprio quando noi abbiamo bisogno di loro,ci lasciano soli,con i nostri sensi di colpa.
Sento molta rabbia per l’incapacità degli adulti di mettersi in dubbio. Rabbia e dolore perché alla fine,a forza di sentirci dire che abbiamo un problema,crediamo di essere un problema,il problema in qualunque situazione. Alla fine siamo noi a stare male.
In che modo si può cambiare questa mentalità così consolidata? E quanto tempo ci vorrà?!

Giulia