I COLORI DELLE EMOZIONI: IL METODO RULER PER LO SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA A SCUOLA

I COLORI DELLE EMOZIONI: IL METODO RULER PER LO SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA A SCUOLA

Di Greta Rao

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La scuola rappresenta un importante luogo per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva poiché è uno dei primi ambienti all’interno dei quali l’individuo, il bambino con le sue emozioni,  si sperimenta. È il luogo in cui si creano i primi legami, si instaurano le prime relazioni e soprattutto in cui si impara a conoscere e a conoscersi.

In un ambiente così decisivo per la crescita non si può non tenere in considerazione l’importanza dei processi affettivi, in quanto l’individuo si forma prima sulle fondamenta emotive e poi sulla dimensione cognitiva ed intellettuale. Educare alle emozioni, pertanto, costituisce una grande risorsa non solo ai fini dell’apprendimento ma anche per organizzare l’esperienza. A questo proposito, è importante ribadire quanto il ruolo degli insegnanti sia fondamentale all’interno dell’ambiente scolastico poiché rappresentano figure di riferimento e modelli per il bambino.  Un insegnante che ha sviluppato la propria intelligenza emotiva possiederà strumenti adeguati di fronte a situazioni difficili in cui spesso ci si imbatte in classe, sarà in grado di far fronte ai bisogni del bambino e di segnare positivamente il suo sviluppo. Non sono gli insegnamenti nozionistici ma un attenzione verso la vita affettiva e relazionale a rappresentare la chiave dell’educazione e della formazione: solo così, infatti, e non attraverso un semplice passaggio di informazioni, l’alunno potrà sviluppare amore per il sapere.[1]

Tuttavia, è stato riscontrato come in Italia l’educazione emotiva venga sottovalutata e rivesta un ruolo marginale durante i momenti didattici.  Tutto ciò aumenta l’”analfabetismo emotivo” (Goleman)  che contribuisce ad un aumento del disagio e di comportamenti disfunzionali da parte degli alunni.

Al fine di promuovere lo sviluppo dell’intelligenza emotiva a scuola, negli ultimi anni si sta diffondendo in Italia un metodo proveniente dal suolo americano, il quale è stato per molto tempo oggetto di ricerca e ha dato i suoi frutti a proposito del processo di alfabetizzazione emotiva nelle scuole. Prende il nome di metodo “Ruler” e consiste in un compito estremamente semplice da svolgere tanto da risultare divertente per i più piccoli. Anche gli adolescenti si accingono talvolta entusiasti allo svolgimento del compito e lo considerano un interessante modo per scoprirsi e parlare di se stessi. Il metodo, inoltre, non è destinato solo agli alunni ma anche al corpo docente in quanto costituisce una modalità didattica alternativa e può servire a sviluppare le loro competenze emotive de

Il metodo Ruler consiste in un grafico cartesiano suddiviso in quattro sezioni corrispondenti ad altrettanti colori, i quali rappresentano stati emozionali di diverse intensità. Il compito prevede che gli studenti così come gli insegnanti scrivano su un post-it l’emozione che stanno provano e, successivamente, di appenderlo alla sezione che corrisponde a quello stato. I colori blu e rosso rappresentano gli stati emotivi spiacevoli: il primo si riferisce ad uno stato di totale apatia mentre il secondo ad uno stato di eccessiva agitazione. L’individuo che inserirà nel riquadro blu il proprio post-it, ad esempio, potrà riferire di esperire emozioni quali tristezza o noia, mentre il colore rosso potrà far riferimento ad emozioni quali rabbia o paura. Il giallo ed il verde, invece, indicano emozioni piacevoli. Il primo si riferisce ad emozioni ad alta intensità quali sorpresa o felicità, differentemente l’individuo che inserirà il proprio post-it nel riquadro verde potrà affermare di sentirsi calmo, soddisfatto o speranzoso, pertanto uno stato emotivo con minore intensità.

Momenti come questi risultano fondamentali per ascoltare ed ascoltarsi. Per gli insegnanti, sintonizzarsi con i propri alunni rappresenta un importante chiave per conoscere i loro vissuti emotivi. È un modo per comprendere ciò che stanno vivendo e che permette loro di ricorrere, se necessario, a strumenti per tenere conto dei vissuti degli alunni come, per esempio, affrontare alcune tematiche adattare le lezioni in base agli stati emotivi dei singoli.

È stato riscontrato come il metodo Ruler può rappresentare un ottimo strumento per favorire lo sviluppo della creatività, e per adottare strategie di apprendimento funzionali e modalità adeguate per la gestione dei conflitti. Risulta anche importante per sviluppare l’empatia all’interno del gruppo classe: prestando maggior riguardo per i compagni più tristi, offrendo supporto e soprattutto comprendere meglio i comportamenti dell’altro. Inoltre, verbalizzare le proprie emozioni contribuisce a renderle più chiare e comprensibili portando, quindi, ad una maggiore consapevolezza di se stessi e di cosa si sta provando in un determinato momento. L’auto-consapevolezza è infatti fondamentale per valutare ciò che accade dentro di noi quando si è preda di emozioni molto intense.

Il metodo, inoltre, potrebbe rappresentare uno strumento di prevenzione al bullismo. Infatti, il suo utilizzo in classi in cui episodi di bullismo sono stati portati all’attenzione dei docenti ha portato ad una riduzione dell’aggressività ed ostilità: da una parte il bullo riusciva a comprendere meglio le conseguenze delle proprie azioni, dall’altro la vittima aveva la possibilità di riflettere sulle ragioni di quei gesti. 

Va precisato che ciò che risulta fondamentale non è il metodo in quanto tale, ma la sua capacità di gestirlo con competenza emotiva, la qual cosa richiede un modello capace di coinvolgere e formare gli insegnanti, come quello che ha sperimentato ed implementato in 30 anni di esperienza il Centro Studi Hansel e Gretel: un metodo basato sull’attivazione e sulla messa in discussione della soggettività dei docenti, sul recupero dell’infanzia rimossa, sull’interazione tra teoria ed esperienza viva, sulla capacità degli insegnanti di coinvolgersi in prima persona sul piano emotivo e sul piano cognitivo.

 Ai fini della prevenzione e promozione del benessere la speranza è che l’educazione emozionale diventi parte integrante nel corso delle esperienze didattiche. Educare alle emozioni, oltre a combattere ed a prevenire i disagi che molto spesso si incontrano a scuola, ha una finalità essenziale quella di formare esseri umani in un clima di dignità, di libertà e  di integrità della mente e del cuore.[2]

SITOGRAFIA:

www.youreduaction.it/insegnanti-intelligenza-emotiva/

didatticapersuasiva.com/comunicazione/metodo-ruler


[1] Cfr. A. Maltese, Apprendere ad insegnare, insegnare ad apprendere,  nel rispetto dei sentimenti, in C. Foti, Come aiutare i bambini e gli adolescenti con l’intelligenza emotiva, Sie edizioni, 2004.

[2] Cfr. C. Foti, La mente abbraccia il cuore, Edizioni Gruppo Abele, 201