08 Lug Educazione sessuale nell’ordinamento scolastico italiano, pro o contro?
I favorevoli sostengono che una mancata educazione sessuale potrebbe essere la causa del proliferare di malattie sessualmente trasmissibili e di gravidanze indesiderate
I favorevoli sostengono che una mancata educazione sessuale potrebbe essere la causa del proliferare di malattie sessualmente trasmissibili e di gravidanze indesiderate, riscontrate soprattutto nel Sud Italia – secondo i dati della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia – nel 2014.
Il problema oggi è quanto mai pressante, poiché gli adolescenti hanno largo accesso a materiale pornografico fuorviante e ricevono più informazioni sul sesso dalla Rete che da insegnanti, educatori e genitori: ciò fa sì che si diffondano falsi miti sul sesso e informazioni confuse ed errate.
Corsi strutturati, che trattino la tematica sessuale con un approccio scientifico, ma che approfondiscano anche l’aspetto morale e quello affettivo, potrebbero aiutare anche nella prevenzione del cyberbullismo e dell’abuso di sexting (l’abitudine dei giovani di fare sesso virtuale).
[message_box title=”EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA’ E ALL’AFFETTIVITA’ IN ADOLESCENTI E PREADOLESCENTI” color=”red”]I minori di oggi sono senza dubbio più esposti rispetto alle generazioni precedenti ad una più intensa sollecitazione di stimoli sessuali da parte dell’ambiente sociale e mediatico. Sono spesso più svegli, più incuriositi, ma non per questo più capaci di affrontare in modo costruttivo le problematiche sessuali. Questo dato comporta per i minori un ampliamento delle conoscenze, ma nello stesso tempo aspetti problematici di disagio e confusione, perché alla maggiore stimolazione in campo sessuale non ha corrisposto un aumento di presenza, di chiarificazione e di dialogo da parte degli adulti.
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Non così per coloro i quali vedono nell’inserimento dell’educazione sessuale a scuola una sorta d’invasione della sfera privata e ritengono che sessualità e affettività vadano insegnati in famiglia, come sancito dall’art. 30 della Costituzione italiana.
Secondo la Chiesa cattolica, l’educazione sessuale promuoverebbe comportamenti sbagliati e una vita sessuale dissipata. Anche se non mancano aperture delle sfere ecclesiastiche, come quella del cardinale Bagnasco, favorevole all’educazione sessuale nelle scuole, a patto che sia facoltativa e venga impartita al di fuori delle ore di lezione.
La diffidenza verso iniziative di educazione sessuale mostrata da larga parte dell’opinione pubblica italiana è aumentata negli ultimi anni a seguito della diffusione dei gender studies, volti ad approfondire i significati socio-culturali della sessualità e dell’identità di genere con lo scopo di contrastare le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, ma definiti da papa Francesco “espressione di una frustrazione e di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa”.