30 Dic I DANNI DEL TRAUMA SUBITI NELL’INFANZIA E LA CURA POSSIBILE Claudio Foti
Secondo l’OMS la prova che collega il maltrattamento allo sviluppo della malattia mentale è indiscutibile. Il maltrattamento sui minori può essere responsabile di un quarto del peso dei disturbi mentali come la depressione, l’ansia, disturbi alimentari, problemi di comportamento, difficoltà scolastiche, tentativi di suicidio, autolesionismo e l’uso illecito di stupefacenti. Esiste anche una correlazione significativa tra il maltrattamento infantile e comportamenti sessuali a rischio e la prova emergente di una correlazione con lo sviluppo di obesità. E’ noto inoltre che il comportamento violento tende a trasmettersi di generazione in generazione.
Le conseguenze di un trauma non curato possono disgregare l’identità e l’autostima, possono incidere sulla salute fisica e sulla salute mentale, possono interferire sulla vita relazionale, affettiva e sessuale, possono spingere a comportamenti dissociali, devianti e criminali: diverse ricerche dimostrano che una componente rilevante di soggetti vittime di traumi risulta presente tra tossicodipendenti, prostitute, soggetti psichiatrici, detenuti, genitori autori di maltrattamenti ai danni dei loro figli.
Lo stesso Servizio Sanitario Nazionale riconosce questa emergenza che, con la diminuzione delle risorse economiche destinate alla cura, rischia di rimanere sempre più un bisogno rilevato e diagnosticato ma non preso in carico in modo efficace. Da alcuni anni come Centro Studi Hansel e Gretel ci poniamo il problema di offrire strumenti di cura ad alcuni soggetti che per ragioni economiche non possono accedere ad una psicoterapia privata, che spesso è l’unico strumento che può garantire una rielaborazione accurata di un trauma subito nell’infanzia e nell’adolescenza.
Abbiamo garantito negli anni scorsi ed in qualche misura più ridotta stiamo garantendo tuttora alcune psicoterapie gratuite a bambini o adolescenti vittime di eventi infantili gravemente sfavorevoli o traumatici (abuso sessuale, violenza fisica o psicologica, grave trascuratezza), e ad adulti che sono stati vittime di violenze nell’infanzia o nell’adolescenza, appartenenti a fasce economicamente deboli. Sono questi, infatti, i soggetti che maggiormente rischiano di non trovare risposta alla loro domanda di riparazione psicologica della violenza subita, per la difficoltà ad ottenere interventi specialistici pubblici adeguati alle specifiche finalità della rielaborazione di traumi.
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